Lugano I favorevoli all’acquisto dello stabile EFG: «Investimento sopportabile e necessario»

SwissTXT

7.5.2024

EFG aveva rilevato la BSI.
EFG aveva rilevato la BSI.
sda

Lanciata la campagna in vista del voto del 9 giugno per l'acquisto da 76 milioni di franchi dello stabile di Lugano per poi dare vita alla Cittadella della giustizia.

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7.5.2024

Riconoscere l’importanza della Giustizia vuol dire anche «dotarla di spazi adeguati, come lo stabile EFG». Dopo i contrari la scorsa settimana, oggi è toccato ai favorevoli presentare le loro ragioni a sostegno dell’acquisto dello stabile EFG a Lugano con l’obiettivo di farne la cittadella della giustizia, avversato da un referendum su cui si voterà il prossimo 9 giugno.

Secondo il comitato a sostegno dell’acquisto per 76 milioni di franchi, si tratta di un investimento per i prossimi 50 anni. «Dobbiamo ragionare in termini di investimento, quindi a medio-lungo termine – dice alla RSI il già direttore del dipartimento Istituzioni Luigi Pedrazzini –, ed è sopportabile. Anche perché l’alternativa, andare avanti a rattoppi, costerebbe ancora di più».

Tra traslochi, ristrutturazioni parziali e sedi provvisorie - in assenza dello stabile di Mario Botta – i promotori stimano una spesa di oltre 183 milioni di franchi, per di più senza risolvere la questione degli spazi. Tra le critiche mosse al progetto c’è però anche quella degli «spazi di lusso», visto il prestigioso edificio scelto.

Una critica respinta al mittente: «La giustizia ha bisogno di una sede che sia rappresentativa del terzo potere dello Stato e che sia funzionale – afferma la granconsigliera PLR Natalia Ferrara –, il marmo per fortuna non lo paghiamo, ma avremo uno stabile in centro a Lugano facilmente raggiungibile da tutto il Cantone a un prezzo giusto… e questo lo dicono le perizie, non noi».

Ad ogni modo la «Cittadella della giustizia» va di pari passo con le ristrutturazioni di Palazzo di giustizia e dell’edificio di via Bossi. In totale, si parla di un progetto da oltre 220 milioni.

Lo slogan scelto dal comitato è «La giustizia cade a pezzi»: davanti ai media tra i favorevoli erano presenti anche il sindaco di Lugano Michele Foletti, il democentrista ed ex municipale di Lugano Tiziano Galeazzi (il suo partito, l’UDC, è invece schierato contro l’acquisto), come pure il sindaco di Bellinzona Mario Branda in nome della «Città Ticino».

Secondo i favorevoli, infine, la centralizzazione di diversi gradi di giudizio sotto lo stesso tetto, viste anche le dimensioni dello stabile e la divisione a blocchi, non rappresenterebbe un problema.