Solduno Ricostruite sul posto le dinamiche del fatto di sangue

SwissTXT / Red

23.5.2022

Nella foto la palazzina scenario della sparatoria.
Nella foto la palazzina scenario della sparatoria.
© Ti-Press / Samuel Golay

Lunedì mattina il giovane sangallese è tornato a Solduno, dove la sera del 21 ottobre scorso ha sparato all’ex compagna, ferendola all’addome. Davanti agli inquirenti ha dovuto ricostruire, passo dopo passo, cosa è avvenuto in quegli istanti, nell’atrio della palazzina in cui abitava la vittima.

SwissTXT / Red

23.5.2022

Il 20enne – come reso noto dalla RSI – si è presentato armato fino ai denti, obbligando la ragazza e il nuovo fidanzato a legarsi l’un altro. A lui ha fatto mettere anche del nastro sulla bocca e le cuffiette con la musica, per impedirgli di sentire quanto stesse dicendo.

Come ha slegato la 22enne, lei ha approfittato dell’occasione per prendere lo spray al pepe, che gli ha spruzzato addosso per poi scappare. Il giovane l'ha rincorsa e giunto all’entrata le ha sparato attraverso il vetro.

L’accusa ipotizzata dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri è quella di tentato assassinio – in via subordinata tentato omicidio. Il 20enne, difeso da Yasar Ravi e Filip Cerimanovic, ha ribadito invece che il colpo è partito accidentalmente.

La ricostruzione, voluta proprio per verificare l’attendibilità della sua versione, si aggiunge ai numerosi accertamenti già eseguiti finora. Compresa la perizia psichiatrica, che a favore del giovane ha ravvisato una lieve scemata imputabilità.