Svizzera GSsE: «Bisogna cercare una vera pace, non finanziare la ricostruzione dell'Ucraina»

ats

26.4.2024 - 11:38

Non piace al GSsE la decisione della CPS-S di voler depositare una mozione volta a creare un fondo destinato a coprire il fabbisogno supplementare dell'esercito (10,1 miliardi) e il finanziamento dell'aiuto alla ricostruzione dell'Ucraina (5 miliardi)
Non piace al GSsE la decisione della CPS-S di voler depositare una mozione volta a creare un fondo destinato a coprire il fabbisogno supplementare dell'esercito (10,1 miliardi) e il finanziamento dell'aiuto alla ricostruzione dell'Ucraina (5 miliardi)
Keystone

«Il Parlamento farebbe meglio a compiere uno sforzo serio e solidale per trovare una prospettiva di pace per l'Ucraina, invece di sovvenzionare a casaccio il proprio armamento con altri miliardi attraverso pigri compromessi».

26.4.2024 - 11:38

Così ha reagito il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) alla decisione di ieri sera della Commissione della politica di sicurezza degli Stati (CPS-S) di voler creare – tramite una mozione – un fondo di 15 miliardi destinato a coprire il fabbisogno supplementare dell'esercito e il finanziamento all'aiuto alla ricostruzione dell'Ucraina.

Secondo il GSsE, un'alleanza di centro-sinistra vuole mettere insieme un pacchetto di 15 miliardi per il riarmo e la ricostruzione dell'Ucraina. In una nota odierna, l'organizzazione pacifista si dice «sconcertata per le azioni dei parlamentari che stanno approvando questo massiccio armamento dell'esercito».

«Non ci sono soldi per una maggiore protezione del clima o per una tredicesima AVS, ma improvvisamente spendere 10,1 miliardi per l'esercito non è più un problema», afferma il segretario del GSsE Jonas Heeb, citato nel comunicato.

L'organizzazione ritiene inoltre che il contributo alla ricostruzione dell'Ucraina (5 miliardi secondo la CPS-S ndr) non debba andare a scapito di altre forme di cooperazione internazionale. «La questione della ricostruzione è una situazione straordinaria. Ma l'Alleanza de Centro, che oggi parla di solidarietà con l'Ucraina, finora si è sempre opposta a un fondo per la ricostruzione. Se si vuole davvero aiutare l'Ucraina, lo si fa indipendentemente da altre spese», afferma ancora Heeb.

ats