Cure oftalmologiche Alcon: ripresa confermata nel secondo trimestre

ns

18.8.2021 - 08:43

Le cifre pubblicate da Alcon per il secondo trimestre sono migliori di quanto si aspettassero gli analisti più ottimisti consultati dall'agenzia di stampa finanziaria Awp.
Le cifre pubblicate da Alcon per il secondo trimestre sono migliori di quanto si aspettassero gli analisti più ottimisti consultati dall'agenzia di stampa finanziaria Awp.
Keystone

Alcon si conferma in ripresa: il gruppo farmaceutico elvetico-statunitense specializzato nei prodotti per la cura degli occhi ha visto nel secondo trimestre salire i ricavi e migliorare la redditività.

Keystone-SDA, ns

Stando ai dati diffusi ieri sera dall'azienda con sede a Ginevra e a Fort Worth (Texas), nel periodo aprile-giugno il fatturato si è attestato a 2,09 miliardi di dollari (1,90 miliardi di franchi), con una progressione del 75% su base annua. Per spiegare l'ampiezza del balzo va tenuto conto del forte impatto della crisi del Covid-19 dodici mesi prima.

Buone nuove arrivano anche dai profitti: l'utile netto ha raggiunto 151 milioni di dollari, a fronte di una perdita di 422 milioni nello stesso periodo del 2020. Il margine operativo si è attestato al 10,9%, rispetto al -38,9% di un anno prima. Rettificato per le voci considerate non ricorrenti, il dato risulta del 18,02%, rispetto a un -6,6%.

Le cifre sono migliori di quanto si aspettassero gli analisti più ottimisti consultati dall'agenzia di stampa finanziaria Awp. In media gli osservatori prevedevano un fatturato di 1,96 miliardi di dollari e un margine operativo del 7,2% o del 17,2%, a seconda che fossero inclusi o meno i fattori eccezionali.

Per l'insieme dell'esercizio il gruppo mira a un fatturato compreso fra 8,0 e 8,2 miliardi di dollari, rispetto ai 7,8-8,0 miliardi di tre mesi fa. Il margine operativo di base dovrebbe situarsi attorno al 17,5% invece del 17,0% previsto in maggio.

Fondata nel 1945 in Texas, Alcon è stata dal 1977 proprietà di Nestlé, ma è poi passata gradualmente – fino al 2010 – nella sfera di Novartis: la società renana aveva complessivamente pagato circa 50 miliardi di dollari. È poi seguita una ristrutturazione e nel 2019 il comparto è stato scorporato e quotato in borsa.