Trasporti e ambiente I numero passaggi di camion nelle Alpi è stagnante nel 2022

cp, ats

23.3.2023 - 13:38

Ancora troppi camion attraverso le Alpi rispetto al limite fissato per legge.
Ancora troppi camion attraverso le Alpi rispetto al limite fissato per legge.
Keystone

Nel 2022, il numero di corse di autocarri attraverso le Alpi è rimasto stagnante rispetto al 2021: -15 mila passaggi a 880 mila, cifra ancora superiore al limite di 650 mila fissato per legge.

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Essendosi lievemente ridotto anche il trasporto su rotaia, la sua quota di mercato nel traffico merci transalpino è rimasta pressoché invariata al 73,9%.

Nonostante questa stagnazione, la quota di mercato della ferrovia resta stabilmente a un livello elevato, secondo una nota odierna dell'Ufficio federale dei trasporti (UFT).

Il completamento della nuova ferrovia transalpina e del corridoio per il trasporto di semirimorchi con altezza agli angoli di quattro metri sull'asse del San Gottardo, nel 2020, aveva dato una forte spinta al trasferimento del traffico merci transalpino.

Da allora, tuttavia, la situazione è rimasta stabile. Tale fenomeno si spiega principalmente con i «notevoli problemi della ferrovia nel traffico internazionale nord-sud, che l'anno scorso hanno interessato in particolare la tratta principale attraverso la Germania, di continuo interrotta o congestionata», precisa l'UFT. Inoltre, a causa dei rincari della corrente elettrica e delle cosiddette tracce, molte ferrovie hanno dovuto aumentare i prezzi delle rispettive offerte.

Le prossime tappe

Il numero di camion che attraversano le Alpi rimane quindi al di sopra dell'obiettivo legale. Per questo, lo scorso autunno, il Consiglio federale ha annunciato, tra l'altro, che in futuro avrebbe basato la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (LSVA) sulle emissioni di CO2 degli autocarri.

Inoltre, il governo intende garantire la creazione di sufficienti capacità di deviazione per i cantieri lungo le vie d'accesso alle trasversali alpine e continuare a finanziare l'«autostrada viaggiante» fino al 2026. Durante la sessione primaverile appena conclusasi, il Consiglio nazionale si è espresso a favore di un finanziamento fino al 2028; sul dossier deve ancora pronunciarsi il Consiglio degli Stati.

Nel prossimo rapporto sul trasferimento modale, previsto per novembre, il Consiglio federale spiegherà come intende promuovere ulteriormente il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia, scrive l'UFT.