Gruppi energeticiAlpiq pesantemente nelle cifre rosse
hm, ats
24.2.2022 - 12:01
Alpiq torna pesantemente nelle cifre rosse: il gruppo energetico ha subito nel 2021 una perdita di 271 milioni di franchi, a fronte dell'utile di 99 milioni realizzato l'anno prima, dopo un disavanzo del 2019.
hm, ats
24.02.2022, 12:01
24.02.2022, 12:05
SDA
A pesare sui conti sono state le rettifiche di valore per 521 milioni di franchi su operazioni finanziarie di copertura, ha indicato oggi la società. Saranno però compensate nei prossimi esercizi: nel solo 2022 sono previsti 323 milioni, ha precisato all'agenzia Awp il responsabile delle finanze Luca Baroni.
Il risultato operativo Ebitda è stato negativo per 77 milioni: senza i fattori straordinari si sarebbe rivelato positivo per 302 milioni. I ricavi sono quasi raddoppiati, passando da 3,9 a 7,2 miliardi di franchi, grazie all'aumento dei prezzi dell'elettricità.
Proprio a causa del rincaro energetico Alpiq si è però dovuta confrontare con difficoltà finanziarie, che l'hanno spinta a chiedere aiuto alla Confederazione, una richiesta di sostegno poi ritirata. Alla fine la società ha potuto avere accesso a liquidità temporanea messa a disposizione dagli azionisti. Ha inoltre negoziato con le banche nuove linee di credito e garanzie.
Vista la situazione il consiglio di amministrazione prevede di rinunciare al versamento di un dividendo. Per il 2022 l'azienda guidata dall'anno scorso dalla Ceo Antje Kanngiesser si attende comunque un risultato netto positivo.
Alpiq ha sede a Losanna e dà lavoro a circa 1300 persone. Il gruppo è nato nel 2009 dalla fusione fra Atel (Aare e Ticino SA di Elettricità) ed EOS (Energie Ouest Suisse). Messa in difficoltà dall'evoluzione del mercato dell'energia elettrica, nel 2018 l'azienda aveva venduto le sue attività industriali, riducendo in tal modo le sue dimensioni. La società è attiva a livello internazionale offrendo ai clienti soluzioni nel campo della produzione e della commercializzazione di energia. Produce energia idroelettrica da oltre cento anni e ha anche partecipazioni in due centrali nucleari elvetiche (Gösgen e Leibstadt), nonché in impianti termici, eolici e fotovoltaici in Europa. Nel 2019 i principali azionisti hanno tolto il gruppo dalla borsa.