Turismo Americani e asiatici verranno in Svizzera, malgrado la guerra?

hm, ats

13.4.2022 - 14:01

Dappertutto gli operatori sperano di rivedere l'affluenza del 2019.
Dappertutto gli operatori sperano di rivedere l'affluenza del 2019.
Keystone

Le preoccupazioni riguardo al venire a mancare in Svizzera dei turisti provenienti dai paesi più lontani, sulla scia dei timori provocati dalla guerra nell'est europeo, non sembrano concretizzarsi.

Keystone-SDA, hm, ats

Un giro d'orizzonte realizzato dall'agenzia Awp presso gli operatori del settore mostra che l'ottimismo prevale.

Urs Kessler, Ceo di Jungfraubahn, il gruppo bernese che gestisce la ferrovia della Jungfrau e diversi impianti di risalita nella regione, si è di recente mostrato sorpreso che gli ospiti provenienti dall'Asia e dagli Stati Uniti siano nuovamente attratti dalla Svizzera, malgrado il conflitto in Ucraina. Secondo il manager qualche anno fa il mercato dei viaggi sarebbe crollato completamente a causa della guerra. Agli occhi di un americano la Confederazione si trova infatti vicina a un teatro di crisi.

Le cose sembrano però andare meglio del previsto per il turismo, nonostante quanto successo nelle ultime settimane. Innanzitutto l'importanza dei turisti russi, in generale, è piuttosto bassa. Stando a Svizzera Turismo la loro quota nel 2019 pre-pandemico non era nemmeno dell'1% fra tutti gli ospiti. Anche se si chiede agli enti preposti nei Grigioni, nel Vallese o a Lucerna, la perdita dei viaggiatori provenienti dal paese di Vladimir Putin sembra essere ben gestibile. L'assenza si farà comunque sentire in alcune destinazioni del segmento del lusso: è il caso di St. Moritz, secondo l'associazione turistica retica, mentre Lucerna Turismo sottolinea l'importanza dei russi per gli alberghi top del Lago dei Quattro Cantoni, così come per gli hotel e le cliniche specializzate in servizi sanitari.

Riguardo agli americani, nella Svizzera centrale gli operatori ritengono che gli ospiti – spesso ricorrenti – sapranno valutare correttamente la distanza geografica del conflitto. Anche nei Grigioni non ci si aspetta che i turisti americani smettano di venire a causa della guerra: al contrario, vi sono segnali di forte crescita nelle prenotazioni. In Vallese si teme per contro una certa reticenza da parte dei turisti d'oltremare, dovuta però piuttosto all'aumento dei prezzi delle materie prime: i voli più costosi o l'aumento degli oneri di riscaldamento degli alberghi potrebbero infatti rendere meno economici i viaggi. Un altro ostacolo per i turisti stranieri potrebbe essere un ulteriore rafforzamento del franco.

Nel complesso, tuttavia, a farla da padrone è l'ottimismo. Le regioni di montagna fanno innanzitutto notare l'ottima stagione invernale appena conclusa, ma vi è anche cauta fiducia in relazione all'estate. Secondo Svizzera Turismo, le prenotazioni dall'Europa nel 2022 supereranno di nuovo l'80% del livello del 2019. Per la regione delle Americhe, sono attesi i tre quarti dei volumi pre-pandemia, mentre per gli Stati del Golfo e l'India la quota sarà del 70%. Il ritorno dei turisti cinesi, tuttavia, sarà in gran parte rimandato a causa delle misure anti-Covid che vigon nella nazione a partito unico. Da Cina e Giappone è così attesto solo il 22% delle prenotazioni pre-Covid.