Ecco perché Auto: a rischio 1,5 milioni di impieghi in Europa

SDA

26.7.2023 - 12:00

Il comparto automobilistico sta cambiando profondamente.
Il comparto automobilistico sta cambiando profondamente.
Keystone

Oggi le case automobilistiche europee contribuiscono per 460 miliardi al prodotto interno lordo (PIL) del Vecchio continente e impiegano 4 milioni di persone.

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Ma secondo un'analisi effettuata da Boston Consulting Group (BCG) con l'avvento dell'elettrico e la deglobalizzazione la quota di mercato globale potrebbe scendere dal 26% al 12% nel 2040, cedendo il passo alla concorrenza asiatica e americana, e le conseguenze della decelerazione porterebbero a 145 miliardi di Pil in meno e 1,5 milioni di posti di lavoro persi.

L'Europa ha varato lo stop dei motori a combustione entro il 2035, ma già nel giugno 2023 le auto elettriche hanno superato quelle a gasolio tra i veicoli più venduti e questo trend rischia di mettere in difficoltà le case automobilistiche del continente. Secondo l'analisi della multinazionale statunitense, infatti, il settore è in ritardo rispetto ai concorrenti americani e asiatici e rischia di perdere il suo primato.

Le aziende, quindi, hanno urgenza di investire per creare nuovi vantaggi competitivi nell'efficienza, nei sistemi di guida autonoma, nell'elettrificazione e nei software per riprendere la testa dell'innovazione e invertire il trend, facendo salire la quota di mercato e, di conseguenza, il contributo al Pil e l'occupazione.

«Oggi il settore auto europeo possiede un primato costruito dai marchi nel corso degli anni e basato sulla superiorità tecnologica e qualitativa nella costruzione dei motori termici, così come sull'efficienza indiscussa delle proprie catene di produzione», afferma Giuseppe Collino, specialista presso BCG, citato in un comunicato. «Tuttavia, questo primato si trova ora esposto a diversi rischi che minacciano l'andamento futuro del comparto. Per permettere all'auto europea di continuare a spingere sull'acceleratore, bisogna creare collaborazione tra costruttori, fornitori e autorità».