SondaggioLe aziende svizzere risentono della guerra in Ucraina
hm, ats
14.9.2022 - 15:02
Difficoltà delle catene di approvvigionamento, penuria di personale, incognite in materia di energia: sono questi – nell'ordine – i principali problemi concreti che angustiano i manager delle aziende svizzere, stando a un sondaggio realizzato da Economiesuisse.
Keystone-SDA, hm, ats
14.09.2022, 15:02
14.09.2022, 15:14
SDA
Il 70% delle imprese si dice toccato direttamente o indirettamente dalla guerra in Ucraina, riferisce l'organizzazione in un comunicato odierno. Il primo problema, citato nel corrente mese di settembre dal 59% degli interpellati (contro il 37% di maggio) è rappresentato dall'accesso ai prodotti necessari per l'attività. Il secondo è l'organico non sufficientemente ampio (35%), il terzo sono le difficoltà legate all'energia (34%).
In quest'ultimo campo a far paura sono i prezzi elevati della corrente elettrica (81%), l'approvvigionamento elettrico (68%), le tariffe del gas (39%) e le forniture di gas (33%).
Le imprese stanno reagendo puntando su adattamenti interni per migliorare l'efficienza energetica (58%), investenti in efficienza (33%), investimenti in produzione energetica propria (pure 33%) e gruppi elettrogeni (27%).
«Situazione difficile»
«Il fatto che molte aziende non siano sufficientemente preparate non è dovuto a una mancanza di volontà, ma alla difficile situazione», commentano gli esperti di Economiesuisse, citati in un comunicato.
In caso di razionamento, alcune ditte potrebbero continuare a produrre, ma dovrebbero ridurre l'output, con conseguente maggiorazione dei costi. Un terzo delle società afferma inoltre che non sarebbe in grado di mantenere le attività con una fornitura ridotta di elettricità e gas.
Tornando alle preoccupazioni generali, sono per contro passate in secondo piano le difficoltà di vendita all'estero (citate dal 12% del campione, contro il 72% di quattro mesi prima) e in patria (gli interpellati che ne parlano scendono dall'89% al 10%).