IndustriaAziende settore MEM guardano con timore a futuro
hm, ats
23.11.2023 - 15:02
Le piccole e medie imprese (PMI) attive nell'industria delle macchine, elettrotecnica e metallurgica (MEM) guardano con apprensione al futuro.
Keystone-SDA, hm, ats
23.11.2023, 15:02
SDA
L'indice del clima del ramo è sceso nel quarto trimestre (ottobre) a -28 punti, scivolando in territorio ancora più negativo dopo il -3 registrato in luglio.
Si tratta del valore più basso da gennaio 2021, quando era stato registrato -39, emerge dalla documentazione diffusa oggi dall'associazione di categoria Swissmechanic. Nei primi due trimestri del 2023 l'indicatore era ancora positivo, rispettivamente a +9 e +10.
I tassi di interesse elevati, l'indebolimento dell'export e le incertezze in ambito geopolitico mettono in difficoltà le aziende. «Quasi il 75% delle PMI intervistate valuta in modo negativo l'attuale clima economico», afferma il direttore di Swissmechanic Jürg Marti, citato in un comunicato."Per la prima volta quest'anno le imprese hanno citato come problematica principale la carenza di ordinativi: per quasi un quarto di loro le commesse in portafoglio non sono più sufficienti per avere lavoro durante almeno un mese».
Rispetto allo stesso trimestre dell'anno scorso, i nuovi ordini sono in flessione per il 63% delle aziende intervistate, mentre solo il 13% mette a referto un aumento. A seguito del basso livello di ordinativi si è ridotto anche il grado di utilizzo delle capacità produttive, che è attualmente dell’86%.
«I risultati sono riconducibili a una combinazione di diversi fattori negativi, ma sicuramente l'attuale situazione geopolitica ha avuto un notevole influsso», osserva Marti. Al momento, il settore MEM sta sperimentando un raffreddamento della congiuntura: a causa della crescita ridotta di importanti partner commerciali – come l'Eurozona, gli Stati Uniti e la Cina – mancano impulsi dall'estero. L'inflazione e la politica monetaria restrittiva pesano ulteriormente sul clima per gli investimenti, mentre l'apprezzamento del franco causa una riduzione della competitività dei prodotti che deve essere compensata con rinunce sul fronte dei margini.
Swissmechanic parla però anche di un «piccolo raggio di luce»: sebbene anche per il 2024 ci si attenda un contesto congiunturale ugualmente debole è previsto un leggero miglioramento di alcuni fattori negativi. I prezzi dell'energia e delle materie prime si sono stabilizzati, pur se su livelli elevati, e la pressione inflazionistica è in calo sia in Svizzera che nel resto del mondo. Stando all'organizzazione si può quindi prevedere un allentamento della politica monetaria di molte banche centrali, con relativi impulsi per la crescita dell'economia reale.
Fondata nel 1939 durante l'esposizione nazionale di Zurigo – quella della cosiddetta «difesa spirituale», in un'Europa che stava entrando in guerra e con una Svizzera che, contrariamente ai tempi attuali, cercava di smarcarsi dai vicini – l'associazione Swissmechanic rappresenta oggi 1200 imprese del ramo, che occupano circa 65'000 dipendenti e generano un fatturato annuo di 15 miliardi di franchi.
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