SvizzeraBalzo storico delle offerte di impiego nel primo trimestre
buc
12.4.2022 - 07:35
Nei primi tre mesi di quest'anno il mercato del lavoro svizzero ha raggiunto un nuovo massimo, nonostante la virulenta variante Omicron e le continue difficoltà di approvvigionamento. I posti di lavoro vacanti sono aumentati di quasi la metà su base annua.
Keystone-SDA, buc
12.04.2022, 07:35
12.04.2022, 07:58
SDA
È quanto risulta dall'ultimo Swiss Job Market Index pubblicato oggi dal gigante del lavoro interinale Adecco.
«La crescente domanda di manodopera qualificata si può spiegare con la ripresa economica post-coronavirus», dice Marcel Keller, responsabile del mercato svizzero della multinazionale con sede a Zurigo, citato nel documento. Keller aggiunge che «anche nel prossimo futuro, molte aziende prevedono un ulteriore aumento della domanda», ed è per questo che attualmente stanno rafforzando le loro capacità di produzione e di servizi.
Malgrado le incertezze legate alla diffusione della variante Omicron del Covid-19 e i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento internazionali, il numero di offerte di lavoro sul mercato svizzero è aumentato del 7% rispetto al trimestre precedente. Rispetto ai primi tre mesi del 2021, l'aumento è del 47%: un secondo record di fila, sottolinea Adecco.
Gli autori dello studio notano una crescente domanda di competenze informatiche, accelerata dai ripetuti blocchi durante la crisi sanitaria. «A causa della trasformazione e della digitalizzazione in corso da anni, le competenze nell'uso delle nuove tecnologie saranno sempre più richieste ai dipendenti in futuro», assicura Marcel Keller.
Un'analisi delle offerte di lavoro in Svizzera negli ultimi sette anni mostra che quasi la metà (49%) chiede almeno una competenza digitale, e spesso diverse, come la gestione dei contenuti o l'amministrazione di reti, sistemi e dati.
Questa specificità della domanda è particolarmente pronunciata nella ricerca di personale specializzato in informatica (99%), tecnica (66%), amministrazione (60%), economia (60%) e gestione (55%); meno nel sociale (27%), sanità (24%), servizi e vendite (24%) e costruzioni (16%).