Ciclisti alla cassaBici più care, venditori sfruttano il boom e alzano i prezzi
hm, ats
9.3.2021 - 16:03
Bici sempre più care in Svizzera: i venditori stanno sfruttando l'elevata domanda per aumentare i prezzi, segnala K-Tipp.
Keystone-SDA, hm, ats
09.03.2021, 16:03
09.03.2021, 16:15
SDA
Secondo il principale periodico consumeristico svizzero non vi è però attualmente una penuria di veicoli. E c'è il modo per risparmiare parecchi soldi al momento dell'acquisto.
In un'ampia inchiesta i cronisti della testata in edicola da oggi hanno setacciato il web, i negozi specializzati e i punti vendita della grande distribuzione, arrivando alla conclusione che non si può assolutamente parlare di una scarsità di biciclette da comprare. Certo su internet diversi modelli non sono al momento disponibili, ma anche negli anni scorsi ve ne erano di già esauriti poco dopo l'inizio della stagione.
Quello che invece salta all'occhio, stando a K-Tipp, sono gli aumenti di prezzo, rilevati attraverso i cataloghi e i tariffari 2021 e 2020. Molti modelli costano diverse centinaia di franchi in più, sebbene non siano cambiati in modo sensibile nella costruzione e nell'equipaggiamento. Il giornale elenca biciclette che da 799 franchi passano a 849 franchi o da 2099 a 2199; particolarmente marcata è la progressione del costo per i veicoli più cari, per esempio da 8999 a 9499 franchi.
Fra gli operatori del ramo c'è chi ammette che, a causa dell'attuale boom della richiesta e delle difficoltà di approvvigionamento, ha proceduto ad alzare i prezzi del 7,5%. Altri lo hanno fatto del 5%. Molti fanno presente come motivo l'aumento dei costi di fornitura dall'Asia. Ci sono però anche un paio di fabbricanti che si muovono in contro tendenza: è il caso della Stevens di Amburgo – un modello da corsa ad esempio costa 2799 invece che 2999 franchi – o dell'austriaca KTM.
Per evitare di spendere troppo K-Tipp consiglia di richiedere sempre il modello dell'anno precedente, che spesso si differenzia solo per dettagli, ma è sensibilmente meno caro. Vale inoltre la pena considerare i fabbricanti meno conosciuti come per esempio Commencal e Stevens, che nei test della stampa specializzata ottengono risultati spesso buoni o molto buoni e che offrono quindi un convincente rapporto qualità/prezzo. Un altro sistema è scavalcare i rivenditori, accedendo per esempio direttamente a marchi tedeschi come Canyon, Radon o YT: un approccio da raccomandare però solo a consumatori che non hanno bisogno di consulenza e che possono contare su un minimo di abilità tecnica per montare poi da soli la loro due ruote.
Altro punto importante che emerge dall'indagine di K-Tipp: i venditori spesso non pubblicizzano il peso delle biciclette elettriche, un fattore non secondario quando si vuole spostare il mezzo sollevandolo, per esempio per caricarlo in auto o sul treno. A titolo d'esempio, presso un punto vendita di Ochsener Sport solo 5 su 50 e-bikes presentavano sull'etichetta la menzione del peso, da M-Way 8 su 100, presso Jumbo zero su 20.