Furti Sempre più biciclette rubate in Svizzera, si rischia un aumento dell'assicurazione

hm, ats

8.11.2023 - 16:00

Anche il furto delle ruote è pratica corrente.
Anche il furto delle ruote è pratica corrente.
Keystone

I furti di biciclette sono in forte aumento e i modelli su cui mettono le mani i ladri – non poche volte organizzati in bande – sono sempre più cari: a rischio sono ora i premi delle assicurazioni, che potrebbero seguire il movimento al rialzo.

hm, ats

A puntare oggi i riflettori sul fenomeno è la Basler Zeitung (BaZ), che testimonia di una crescita costante dei furti: nel 2022 sono stati 35'000 in Svizzera. Sulla scia del boom dell'elettrico – quasi un velocipede venduto su due è a pedalata assistita – cresce anche il valore della refurtiva, con le e-bike sempre più attraenti per i malviventi.

Stando alle informazioni del quotidiano renano, La Mobiliare – principale assicuratore elvetico nel comparto danni – prevede di dover pagare 31 milioni di franchi per biciclette rubate nell'anno in corso. Nel 2017 la somma era ancora di 15 milioni: in cinque anni è quindi raddoppiata. Il secondo operatore per importanza, Axa, parla di 18 milioni per il 2022, il 40% in più dell'anno precedente. Cinque anni or sono il danno assicurativo medio per bicicletta era di 1250 franchi: nel frattempo è passato a 2000 franchi (dati 2022).

Nella primavera scorsa sei componenti di una banda specializzata in tali furti sono stati condannati nel canton Soletta a pene comprese fra uno e cinque anni di detenzione, oltre all'espulsione dalla Svizzera: nella regione di Olten avevano sottratto oltre 250 bici di alta qualità, per un valore complessivo superiore al mezzo milione di franchi. L'intervento di un giudice è raro: solo il 3% dei furti di biciclette viene delucidato.

Varie bande organizzate 

Quanto a modus operandi il caso di Olten non è però eccezionale. «Siamo a conoscenza di diverse bande organizzate che contrabbandano all'estero biciclette rubate», spiega alla BaZ Stefan Müller, responsabile di Axa per quanto riguarda l'assicurazione danni alle cose. Dopo l'abolizione delle restrizioni ai viaggi per il coronavirus le bande internazionali di ladri sono tornate a essere sempre più attive in Svizzera. I loro territori di caccia sono principalmente le città: secondo le statistiche criminali otto delle dieci maggiori città elvetiche hanno un tasso di furti di biciclette superiore alla media della Confederazione; le due eccezioni sono Lugano e Losanna, mentre Basilea è l'agglomerato in cui i delinquenti operano con maggior assiduità.

L'esplosione dei costi preoccupa gli assicuratori. «Per essere al fianco dei nostri clienti a lungo termine non possiamo permetterci che i costi dei sinistri siano superiori alle entrate dei premi», spiega alla testata renana Thomas Trachsler, dirigente settoriale presso La Mobiliare.

Trachsler non esclude quindi un aumento dei premi assicurativi, ma avanza una precisazione. «Se dovessimo prendere provvedimenti, non esamineremo solo i premi, ma anche le misure preventive». L'assicuratore non può però ancora dire quali potrebbero essere questi provvedimenti.

Anche i fabbricanti reagiscono ai furti

Intanto non solo le compagnie di assicurazione, bensì anche i fabbricanti di e-bike stanno reagendo al crescente numero di furti. «Sempre più produttori offrono schede SIM e localizzazione GPS», osserva Martin Platter, portavoce di Velosuisse, l'associazione che riunisce fabbricanti, importatori, grossisti e commercianti del ramo. Anche le bici vecchie possono essere adattate, per meno di 100 franchi. Alcuni operatori offrono display staccabili, con un chip collegato all'unità di trasmissione: in tal caso la bici non può circolare senza display.

Ma c'è anche un metodo più semplice per prevenire i furti, spiega Platter. «Le e-bike di alcuni fabbricanti richiedono l'inserimento di un codice prima dell'avvio: in caso contrario, il motore non può essere avviato o addirittura si blocca l'azionamento». In alternativa, il sistema può essere attivato via Bluetooth utilizzando un'applicazione per smartphone precedentemente abbinata alla e-bike.

Sempre secondo Platter per tenere lontano i furfanti si può fare molto anche senza ricorrere all'elettronica. L'esperto consiglia ad esempio di tenere d'occhio la propria bici quando ci si ferma a mangiare e di lasciarla dove ci sono passanti. Se possibile la bicicletta va legata con un buon lucchetto a una ringhiera, a un apposito cavalletto o a un palo della luce. «Ma anche un robusto lucchetto da telaio è efficace», conclude lo specialista.