Mercati azionari Borsa svizzera: apre in netto ribasso

Apertura in netto ribasso per la borsa svizzera: alle 09.05 l'indice dei valori guida SMI segnava 11'482,56 punti, in flessione dell'1,37% rispetto a ieri, mentre il listino globale SPI perdeva l'1,24% a 14'858,73 punti.

I segnali che provengono dai mercati più lontani sono negativi, a cominciare da quelli in arrivo da Wall Street (Dow Jones -1,59% a 33'843,33 punti, Nasdaq -0,44% a 14'448,58 punti) e dalle piazze asiatiche, Tokyo in primis (-2,31% a 28’771,07 punti).

Gli investitori sono resi insicuri da tutta una serie di problemi. Sebbene negli Stati Uniti sia stato scongiurato a breve lo shutdown, il problema dell'innalzamento del tetto del debito non è ancora stato risolto. Inoltre le divisioni interne al partito democratico inducono a credere che gli ambiziosi programmi di sostegno del presidente Joe Biden saranno ritardati o ridotti.

A livello globale rimangono irrisolte le difficoltà delle catene di rifornimento. E ancora più incisivi sono i timori relativi all'aumento dell'inflazione, che va di pari passo con un rallentamento della crescita: lo spettro è quello della stagflazione. Gli esperti si chiedono se le aziende riusciranno a conseguire gli utili preventivati, nel caso in cui i tassi di interesse verranno rialzati prima del previsto e in modo più rapido.

Sul fronte interno gli occhi sono puntati su Credit Suisse (-2,26%), che tiene oggi un'assemblea generale straordinaria per eleggere due nuovi membri del consiglio di amministrazione, con l'obiettivo di rafforzare il comparto rischi. I titoli SMI sono tutti pesantemente in rosso: il meno sotto pressione è Roche (-0,82%), mentre le vendite maggiori sono segnalate su Richemont (-2,55%).

L'avvio di seduta è stato assai negativo pure sulle altre piazze europee: fra tutte può essere citata Francoforte (Dax -1,50% a 15'038 punti).