La borsa svizzera archivia una seduta assai movimentata, in cui alla scarsa tonicità dei suoi valori difensivi hanno fatto da contraltare rialzi anche notevoli di altri titoli di primo piano.
Keystone-SDA, hm, ats
02.02.2023, 17:48
02.02.2023, 17:57
SDA
L'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'188,42 punti, in flessione dello 0,11% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,32% a 14'467,69 punti.
Al centro dell'attenzione figurava la politica monetaria: fra ieri sera e oggi pomeriggio sia la Federal Reserve che la Banca centrale europea (Bce) hanno rialzato i tassi di riferimento di 0,5 punti percentuali, come era nelle attese.
Si sono però scambiati i ruoli per quanto riguarda i commenti. Le parole del presidente della Fed Jerome Powell si sono rivelate meno da falco di quanto era abituato il mercato, mentre da Francoforte è giunta la notizia di un ulteriore ritocco di mezzo punto in marzo, che non è detto sia l'ultimo: la presidente Christine Lagarde ha sottolineato che non si può ancora parlare di «disinflazione», come invece fatto a Washington.
Intanto in tutto il mondo è proseguita la stagione dei risultati aziendali – non sono per esempio passati inosservati i profitti di Shell, superiori a 42 miliardi di dollari nel 2022 – e anche in Svizzera la giornata è stata l'occasione per fare il punto su due gruppi di primo piano: Roche (-1,99% a 273,85 franchi), che ha presentato un rapporto d'esercizio sostanzialmente in linea con le previsioni, mostrando però timidezza riguardo al futuro, e ABB (-2,78% a 31,08 franchi), che secondo gli analisti non ha offerto motivi per ulteriori aumenti di corso, dopo il buon inizio d'anno.
In forte calo è apparsa anche Novartis (-2,44% a 78,26 franchi), che già ieri era finita sotto pressione dopo i conti, e un non trascurabile impatto negativo sul listino ha avuto pure Nestlé (-1,08% a 109,82 franchi).
Acquisti sono stati invece segnalati nel comparto finanziario, con Partners Group (+9,18% a 939,40 franchi) ancora più ispirata di Credit Suisse (+4,49% a 3,35 franchi) e UBS (+1,35% a 19,85 franchi), che ha sfiorato in giornata la soglia dei 20 franchi. Lunghi passi in avanti sono stati compiuti anche da Lonza (+4,91% a 546,60 franchi), Sonova (+5,48% a 246,20 franchi), Geberit (+5,28% a 542,00 franchi) e Logitech (+3,32% a 54,84 franchi).
Molto movimento è stato notato pure nel mercato allargato, in particolare fra i valori tecnologici, che hanno beneficiato della speranza di una svolta sui tassi negli Usa: vanno ad esempio segnalati AMS Osram (+6,93% a 9,75 franchi), VAT (+7,08% a 308,40 franchi) e Temenos (+5,43% a 68,38 franchi). Straumann (+11,99% a 135,45 franchi) ha approfittato degli ottimi risultati resi noti negli Usa da concorrente Align Technology, mentre per Zur Rose (+16,77% a 39,00 franchi) ha giocato la speranza di una rapida introduzione in Germania della prescrizione medica elettronica. Un redattore economico che si rispetti non può infine dimenticare Julius Bär (+3,32% a 61,70 franchi), che ha convinto con gli ultimi risultati, in particolare in materia di afflussi di fondi.