ZURIGO
La borsa svizzera ha chiuso in sensibile calo, dopo una giornata a lungo poco sotto la linea di demarcazione: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 9084,04 punti, in diminuzione dell'1,21% rispetto a ieri.
Il listino globale SPI ha perso lo 0,98% a 10'415,97 punti. Il calo della piazza zurighese ha seguito l'andamento di Wall Street che, dopo un'apertura in negativo, ha accentuato le perdite. Inoltre gli investitori hanno manifestato prudenza alla vigilia della riunione della Banca centrale europea (Bce).
La giornata è stata segnata da dati congiunturali sul Vecchio Continente, in particolare in Germania. Nel mese di ottobre l'indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese tedesche, è salito a livello record di 116,7 punti. Il mese precedente aveva segnato 115,3 punti.
Anche le attese sono salite, rispetto al mese scorso, da 107,5 punti a 109,1. "L'umore dei livelli alti nelle imprese tedesche ha raggiunto un nuovo record", si legge nella nota dell'omonimo istituto di Monaco.
Quanto al Nuovo Mondo, gli ordini dei beni durevoli negli Stati Uniti in settembre sono saliti del 2,2%. Al netto della componente trasporti l'aumento è stato dello 0,7%. Il dato è migliore delle attese degli analisti, che scommettevano su un aumento dell'1%.
Sempre negli Usa, le vendite di case nuove sono progredite del 18,9% a 667'000 unità, ai massimi dal 2007. Anche in questo caso il dato è superiore alle attese degli analisti, che puntavano su 554'000. A spingere le vendite è stata la ripresa nel sud degli Usa dopo gli uragani Harvey e Irma.
Alla borsa a Zurigo sono risultati in sensibile progressione i gruppi del lusso Swatch (+1,92% a 398,90 franchi) e Richemont (+1,69% a 90,50 franchi). Le esportazioni del settore verso i mercati di predilezione Cina e Hong Kong tra gennaio e fine settembre hanno raggiunto nuovi apici.
Novartis (-2,54% a 80,50 franchi), fanalino di coda, non ha ancora approfittato dell'omologazione di Kisqali da parte di Swissmedic. Il gruppo farmaceutico basilese ieri ha presentato risultati trimestrali robusti, ma ha rinviato alle calende greche qualsiasi decisione sull'avvenire di Alcon, rendendo impazienti gli osservatori che aspettano da oltre un anno. Roche ha fatto segnare un -1,97% a 228,90 franchi e Nestlé un -1,63% a 81,55 franchi, senza indicazioni particolari. Sono in particolare i tre pesi massimi ad aver trascinato lo SMI sotto la linea di demarcazione.
Anche LafargeHolcim, che pubblicherà i risultati trimestrali dopodomani, ha archiviato una giornata particolarmente negativa (-1,05% a 56,70 franchi). I bancari UBS (-0,99% a 17,07 franchi), Credit Suisse (-0,68% a 15,95 franchi) e Julius Bär (+0,34% a 58,60 franchi) sono stati contrastati.
Sul mercato allargato, Vontobel ha fatto segnare una progressione del 3,27% a 63,10 franchi. La banca zurighese ha indicato oggi che gli attivi in gestione hanno raggiunto i 175,3 miliardi di franchi (oltre il 6% in più su tre mesi), un nuovo record.
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