Borsa svizzera Chiusura in forte calo, SMI -2,33%

es, ats

19.5.2022 - 18:07

Pessima seduta per la Borsa svizzera. (immagine simbolica)
Pessima seduta per la Borsa svizzera. (immagine simbolica)
Keystone

Pioggia di vendite oggi alla Borsa di Zurigo: dopo un avvio già in forte calo i listini hanno ampliato le perdite, recuperando un po' sul finale di seduta. L'SMI, sceso fino a 11'233.72 punti, ha chiuso con un -2,33% a 11'309.49 punti.

19.5.2022 - 18:07

Da parte sua l'SPI ha terminato gli scambi con un -2,37% a 14'507.66 punti.

Ieri Wall Street ha chiuso la sua peggiore seduta in quasi due anni sotto il peso dei timori per l'impatto dell'inflazione sui conti delle grandi aziende e delle conseguenze della stretta monetaria sulla ripresa.

A spaventare sono stati in particolare i conti del colosso delle vendite al dettaglio Target, che ha rivisto al ribasso le stime per il 2022 a causa dell'aumento dei costi. Il titolo ha perso oltre il 20%. Nei giorni scorsi è toccato a Walmart rivedere le sue stime in seguito alle vendite deboli, alle strozzature delle catene di produzione e all'aumento dei costi soprattutto di trasporto.

Per gli investitori si tratta di segnali preoccupanti che puntano dritto a una possibile recessione. Una prospettiva che agita anche in considerazione della difficoltà della Cina e la guerra in Ucraina.

Tra le blue chip – tutte negative – sotto pressione soprattutto Nestlé (-5,03% a 113.38 franchi) e gli assicurativi Zurich (-4,11% a 433.90 franchi), Swiss Re (-3,52% a 79.04 franchi) e Swiss Life (-3,47% a 534.20 franchi). Hanno perso oltre due punti percentuali anche Sika (-2,64% a 254.70 franchi), Partners Group (-2,56% a 992.40 franchi) e Logitech (-2,13% a 57.08 franchi). Il titolo migliore, e l'unico ad aver lasciato sul terreno meno dell'1%, è quello di Holcim (-0,78% a 46.86 franchi).

Nel mercato allargato Clariant è scesa dell'1,28% a 17.80 franchi dopo aver annunciato vendite ed utili in forte aumento nel 2021. Tra coloro che hanno presentato i conti trimestrali, Dufry ha ceduto il 5,79% a 34.64 franchi, Aevis Victoria l'1,10% a 18.05 franchi, Varia US Properties lo 0,78% a 50.60 franchi mentre SoftwareOne ha guadagnato il 5,15% a 13.48 franchi.

Julius Bär ha terminato con una flessione del 5,92% a 45.75 franchi. La banca zurighese specializzata nell'amministrazione patrimoniale è riuscita a mantenere la redditività nei primi quattro mesi dell'anno, mentre gli asset in gestione hanno risentito della volatilità del mercato. L'istituto ha anche presentato nuovi obiettivi finanziari per il periodo dal 2023 al 2025.

In evidenza anche Sulzer (-5,44% a 66.00 franchi), che chiude con effetto immediato le sue due filiali in Polonia dopo che il governo locale ha deciso che devono sospendere le loro attività nel Paese a causa dell'azionista principale del gruppo, il russo Viktor Vekselberg, nel mirino delle autorità polacche in relazione alla guerra in Ucraina. Il conglomerato industriale zurighese intende ricorrere contro la decisione.

Calida, che rileva marchio americano Cosabella, è scesa dell'1,50% a 46.00 franchi, mentre DKSH, che acquisisce l'italiana Victa Food, è calata dell'1,86% a 79.10 franchi. LLB (-3,28% a 50.20 franchi) ha fatto sapere di aver concluso con successo l'Opa sulla quota che ancora non deteneva nella Banca Linth e che ora ritirerà quest'ultima dalla Borsa.

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