Giornata negativa oggi per la Borsa svizzera. L'indice dei titoli guida SMI ha chiuso gli scambi in calo dello 0,24%, a 9898,85 punti, mentre il listino allargato SPI ha terminato perdendo lo 0,23% a quota 11'955,46 punti.
Le crescenti tensioni fra Stati Uniti e Iran continuano a influenzare i mercati. Dopo l'abbattimento di un drone Usa da parte di Teheran, il 20 giugno scorso, il presidente statunitense Donald Trump ha annullato all'ultimo momento un intervento armato, preferendo reagire con ciberattacchi contro i sistemi di difesa iraniani, secondo quanto scritto dal Washington Post.
A pesare sugli indici oggi si è aggiunta anche la pubblicazione in Germania di dati macroeconomici poco incoraggianti. L'indice Ifo, che misura la fiducia delle imprese, è infatti sceso a giugno a 97,4 da 97,9 di maggio. Si tratta del livello più basso dal 2014.
Per quanto riguarda le blue chip, male i bancari UBS (-0,74%, a 11,365 franchi) e Credit Suisse (-1,09% a 11,375 franchi), mentre gli assicurativi hanno chiuso in ordine sparso: Swiss Re (-0,76% a 99,24 franchi), Swiss Life (+0,65% a 479,70 franchi) e Zurich (+0,09% a 340,40 franchi).
Andamento contrastato anche per i pesi massimi difensivi Novartis (+0,11% a 90,22 franchi), Nestlé (-0,49% a 101,02 franchi) e Roche (-0,32% a 276,25 franchi), mentre il settore del lusso ha terminato gli scambi in territorio positivo: Richemont (+0,22% a 82,60 franchi) e Swatch (+0,26% a 272,60 franchi).
Dopo aver annunciato stamane la vendita di Petroleum Service Corporation (PSC) alla società di investimento americana Aurora Capital Partners, SGS ha chiuso vicino alla parità (-0,04% a 2544,00 franchi).
Sul mercato allargato Bell, che ha reso noto oggi di aver venduto la propria attività di produzione di insaccati in Germania al gruppo Zur Mühlen, ha terminato la seduta in calo dello 0,56% a 268,00 franchi.
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