Mercati azionariLa Borsa svizzera chiude in netto ribasso
hm, ats
26.11.2021 - 17:48
La nuova variante del coronavirus fa paura anche alla borsa svizzera, che termina la settimana con una seduta in netto ribasso, la peggiore dallo scorso gennaio: l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 12'199,21 punti, in flessione del 2,01% rispetto a ieri.
Keystone-SDA, hm, ats
26.11.2021, 17:48
26.11.2021, 18:26
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Il listino allargato SPI ha perso l'1,89% a 15'600,34 punti.
Pur sprofondando meno di altre piazze continentali, anche il mercato elvetico ha subito l'impatto negativo dell'emergere di una nuova tipologia di virus in Sudafrica, che appare più contagiosa di quella attuale.
Che la paura sia aumentata è testimoniato anche dall'indice di volatilità VSMI, schizzato del 40% verso l'alto. Le ripercussioni della situazione si sono viste anche sui mercati valutari, con il franco che si è rafforzato: l'euro si è avvicinato al corso di 1,04, aggiornando i minimi dal luglio 2015.
Il timore è che il Covid – che già sta dando filo da torcere con l'aumento dei contagi in Europa – possa ulteriormente ostacolare la ripresa economica globale. In secondo piano sono così passati oggi alcuni dati macroeconomici di rilievo e un'attenzione ridotta è stata data anche al Black Friday, la giornata dei super-sconti che lancia la corsa degli acquisti verso il Natale.
Sul fronte della politica monetaria il riaffacciarsi della pandemia potrebbe però anche spingere le banche centrali a posticipare i tempi del rientro dai loro approcci ultraespansivi: una buona notizia per i detentori di azioni, quindi. Ma nell'immediato, anche per l'incombere del fine settimana, ha prevalso la prudenza.
Per quanto riguarda i singoli titoli, la giornata è stata da dimenticare per i bancari UBS (-5,79% a 15,62 franchi) e Credit Suisse (-3,48% a 8,88 franchi). Forti perdite sono state subite anche dagli assicurativi Swiss Life (-2,94% a 515,20 franchi), Zurich (-3,31% a 382,70 franchi) e Swiss Re (-4,20% a 86,26 franchi). Lievemente meno colpito dalle vendite è stato Partners Group (-2,39% a 1530,00 franchi).
Più o meno interessati dalla prospettiva di un rallentamento del rilancio congiunturale sono stati i valori maggiormente dipendenti dai cicli economici quali ABB (-4,23% a 31,50 franchi), Holcim (-2,98% a 46,27 franchi), Sika (-2,00% a 357,40 franchi) e Geberit (-0,94% a 693,40 franchi). I nuovi confinamenti in vista hanno piegato, nel segmento del lusso, Richemont (-5,12% a 133,45 franchi).
Laddove c'è chi perde c'è però sempre anche chi guadagna: è stato il caso di un titolo molto difensivo come Givaudan (+0,62% a 4523,00 franchi), ma soprattutto di Logitech (+4,02% a 78,20 franchi), che vede aprirsi davanti a sé praterie di telelavoro, e Lonza (+3,10% a 738,60 franchi), che potrà forse guadagnare ancora di più grazie a nuovi vaccini.
Fra i pesi massimi difensivi Roche (-0,95% a 358,60 franchi) e Nestlé (-1,26% a 120,50 franchi) hanno contenuto maggiormente il calo rispetto a Novartis (-2,42% a 74,72 franchi). La novità in materia di Covid ha lasciato profonde ferite anche a vari titoli del mercato allargato: fra tutti può essere citato Dufry (-12,03% a 42,12 franchi), che vede all'orizzonte una flessione dei movimenti aerei e quindi degli acquisti esentasse da parte dei viaggiatori.