La Borsa svizzera ha chiuso in calo e non è riuscita a ripetere il buon andamento di ieri. L'indice SMI è sceso dello 0,58% a 9'907,68 punti, l'SPI dello 0,48% a 12'016.24 punti.
Gli investitori sono cauti nonostante i segnali positivi nella controversia commerciale americano-cinese. Quasi tutti i titoli dell'SMI hanno terminato in rosso, con i bancari sotto pressione. UBS ha perso il 3,96% fissandosi a 11,64 franchi e Julius Bär il 2,55% a 41.97 franchi. Credit Suisse è riuscita a limitare un poco i danni chiudendo in calo dell'1,41% a 12,24 franchi. Il giorno dopo la pubblicazione di risultati semestrali in aumento, la Société Générale ha declassato la raccomandazione per UBS e invita a cedere i titoli. La banca francese ha ridotto l'obiettivo per il corso delle azioni, così come Citigroup e Vontobel.
Roche, che segna un -0,09% a 263,80 franchi, dovrà affrontare un nuovo concorrente negli Stati Uniti dopo che la FDA ha approvato un secondo farmaco simile al suo blockbuster oncologico Rituxan. Gli altri pesi massimi Novartis (-0,92% a 91.60 fr) e Nestlé (-0,37% a 102,72 fr) trascinano l'indice al ribasso.
Sul mercato allargato, Clariant perde l'1,24%% (a 19,92 fr). Il gruppo chimico ha annunciato l'immediata partenza del CEO Ernesto Occhiello, in carica da soli nove mesi. Sarà sostituito ad interim dall'ex CEO e attuale presidente del consiglio di amministrazione Hariolf Kottmann. Le dimissioni a sorpresa, secondo gli analisti, daranno adito a speculazioni. Tra le motivazioni addotte vi sono le possibili tensioni tra il CEO e il presidente del Consiglio di Amministrazione in merito all'indirizzo e al riorientamento della società.
Le società che hanno presentato risultati oggi hanno tutte chiuso in ribasso. Lonza, in aumento per tutta la giornata, ha terminato in calo dello 0.58% a 342,20 franchi. Stamani il gruppo aveva annunciato un fatturato di 3,0 miliardi di franchi, in progressione del 6% rispetto allo stesso periodo del 2018. Positive anche le cifre relative alla redditività, adeguate per tenere conto delle rettifiche di valore e dei costi di ristrutturazione del gruppo: utile netto di 520 milioni (+10%) e risultato operativo Ebit di 643 milioni (+7%).
Stesso andamento per Sulzer che ha perso in chiusura lo 0,56% (106,60 fr) malgrado abbia annunciato in mattinata una forte crescita nel primo semestre 2019. Il fatturato è aumentato dell'11,5% a 1,77 miliardi, l'utile netto assegnabile agli azionisti del 10,2% a 65,1 milioni.
EFG è crollata de 5,08% a 6,54 franchi dopo una performance semestrale deludente, anche tenendo conto di elementi eccezionali. In calo anche il costruttore di macchine Bobst (-4,47% a 52,30 fr) a seguito della conferma di risultati negativi all'inizio dell'anno, in linea con l'avvertimento lanciato poco tempo prima.
Il fabbricante sangallese di macchine utensili Starrag (-1,26% a 47 fr) ha chiuso il primo semestre dell'anno con utili nettamente inferiori, anche se il fatturato ha superato i 200 milioni.
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