Mercati azionari La Borsa svizzera chiude in rialzo

hm, ats

25.7.2022 - 17:44

Il mercato era partito male, ma è stato in grado di ritrovare una certa verve.
Il mercato era partito male, ma è stato in grado di ritrovare una certa verve.
Keystone

La borsa svizzera avvia la settimana con una seduta in rialzo: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 11'129,35 punti, in progressione dello 0,30% rispetto a venerdì, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,22% a 14'373,05 punti.

Il mercato è partito debole, ma ancora nella prima ora di contrattazione è riuscito a virare in positivo, seguendo un timido movimento che ha caratterizzato tutte le piazze continentali. Stando agli analisti i corsi sono attualmente sostenuti da due speranze di fondo: in primo luogo che i risultati aziendali non si rivelino negativi come temuto ultimamente e secondariamente che la prevista prossima stretta monetaria della Federal Reserve si limiti a 75 punti base.

La settimana si annuncia cruciale per vedere se queste speranze sono ben riposte: mercoledì la banca centrale americana prenderà infatti la sua decisione sui tassi, mentre sull'arco dei cinque giorni fra oggi e venerdì presenteranno i conti ben un terzo delle imprese contemplate dall'indice europeo Stoxx-600 e altrettante fra quelle inserite nel listino americano S&P-500.

Sul fronte congiunturale non è passato inosservato il calo dell'indice Ifo che misura la fiducia delle imprese tedesche. «La Germania è sulla soglia della recessione», ha commentato il presidente dell'istituto, Clemens Fuest. Sono segnali che non lasciano indifferenti gli esportatori elvetici: la Germania è infatti il secondo paese di sbocco del made in Switzerland (dopo gli Usa). Il quadro già incerto è reso chiaramente ancora più volatile con il perdurare della guerra in Ucraina e i timori relativi a una crisi energetica in Europa, sulla scia delle sanzioni occidentali contro la Russia.

In Svizzera in una giornata povera di notizie eclatanti concernenti le blue chip si è messa in mostra Richemont (+1,87% a 108,75 franchi). Sul fronte opposto si è trovata, in ambito tecnologico, Logitech (-2,40% a 51,96 franchi), alla vigilia del bilancio di metà anno. Non perfetta unanimità di vedute è stata palesata dai valori maggiormente dipendenti dalla congiuntura quali ABB (-0,07% a 27,53 franchi), Sika (-1,01% a 225,80 franchi), Geberit (-0,81% a 489,40 franchi) e Holcim (+0,02% a 41,90 franchi).

Fra i bancari UBS (+1,44% a 16,16 franchi) – domani gli attesi risultati trimestrali – è stata preferita a Credit Suisse (+0,82% a 5,38 franchi). Tutti in positivo hanno chiuso gli assicurativi Swiss Life (+0,78% a 488,80 franchi), Swiss Re (+1,37% a 72,52 franchi) e Zurich (+0,83% a 412,20 franchi). Nello stesso segmento finanziario ha invece arrancato Partners Group (-0,79% a 949,80 franchi), reduce peraltro da alcune sedute molto buone.

Hanno trainato il listino Roche (+0,83% a 327,90 franchi) e, in misura un po' minore, Nestlé (+0,55% a 116,88 franchi), mentre poco dinamismo è stato mostrato dal terzo peso massimo difensivo, Novartis (+0,05% a 82,99 franchi).

Nel mercato allargato non sono mancate le comunicazioni degne di nota, a cominciare dai risultati semestrali di Kühne+Nagel (-2,52% a 239,80 franchi) e Julius Bär (+2,18% a 46,34 franchi): buoni i primi e meno buoni i secondi, ma il mercato ("crazy market», secondo gli operatori) ha reagito al contrario. I riflettori erano inoltre puntati su Bobst (+15,50% a 79,00 franchi), dopo l'annuncio di un'offerta pubblica di acquisto da parte della famiglia fondatrice dell'azienda sui titoli in circolazione: vengono proposti 78 franchi.

hm, ats