Mercati azionariBorsa svizzera chiude in rialzo, SMI +0,99%
hm, ats
14.10.2022 - 18:05
La borsa svizzera archivia la settimana con una seduta in rialzo, la migliore da dieci giorni a questa parte: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'329,34 punti, in progressione dello 0,99% rispetto a ieri.
hm, ats
14.10.2022, 18:05
SDA
Il listino allargato SPI ha guadagnato lo 0,92% a 13'197,60 punti.
Stando a un operatore sul mercato sembrano essere tornati gli investitori più coraggiosi, quelli che ritengono eccessiva la correzione dei corsi intervenuta negli ultimi mesi. Ieri l'SMI ha toccato un nuovo minimo dell'anno, scendendo a 10'010,78 punti dopo la pubblicazione delle ultime informazioni sull'andamento dei prezzi negli Usa, prima di riprendersi e riuscire a terminare timidamente in territorio positivo.
Dopo uno sbandamento iniziale le piazze finanziarie sembrano quindi interpretare il dato sull'inflazione americana in settembre come positivo perlomeno nella misura in cui mostra un rallentamento – il terzo consecutivo – della corsa dei prezzi. Quindi la rotta sembra essere quella giusta, sebbene sia opinione comune che ci vorrà del tempo per appianare veramente la crescita del caro vita: e a questo proposito appare oramai certo un nuovo aumento del tasso di riferimento di 0,75 punti in novembre da parte della Federale Reserve.
Come noto le certezze non fanno mai male alle azioni: e così i corsi si sono risollevati, con l'SMI che è arrivato nel pomeriggio a guadagnare oltre il 2%, prima di moderare un po' gli entusiasmi sulla scia dello scarso dinamismo di Wall Street. Resta infatti da vedere quanto la ripresa sarà duratura: non pochi pensano che si sta assistendo più che altro a un rimbalzo di natura tecnica. E intanto alcuni dati congiunturali anche importanti – come quelli sul commercio al dettaglio negli Usa, inferiori alle stime – sono passati praticamente inosservati.
In Svizzera quella odierna si è rivelata una giornata di gloria soprattutto per quei valori solidi che negli ultimi tempi erano stati parecchio snobbati, a cominciare da Alcon (+2,95% a 58,60 franchi), Lonza (+3,11% a 494,70 franchi) e Givaudan (+2,16% a 2842,00 franchi).
Fra i bancari UBS (-0,14% a 14,43 franchi) si è difesa meglio di Credit Suisse (-1,16% a 4,42 franchi), ma assai più tonica è apparsa, in ambito assicurativo, Swiss Re (+2,92% a 72,52 franchi). Hanno sostenuto il listino i pesi massimi difensivi Nestlé (+0,65% a 105,66 franchi), Novartis (+0,58% a 75,99 franchi) – che ha subito un rovescio negli Usa nel suo tentativo di evitare al farmaco Gilenya la concorrenza di generici – e Roche (+1,24% a 326,40 franchi).
Nel mercato allargato si è trovata in serie difficoltà Temenos (-18,94% a 53,00 franchi), dopo che ieri sera ha lanciato un avvertimento sugli utili del terzo trimestre. VAT (+1,76% a 202,20 franchi) ha rimbalzato dopo le perdite di ieri e acquisti sono stati segnalati anche su Kühne+Nagel (+2,57% a 210,30 franchi).
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