La borsa svizzera avvia la nuova settimana con una seduta in chiaro rialzo: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'786,22 punti, in progressione dell'1,43% rispetto a venerdì, mentre il listino allargato SPI ha guadagnato l'1,29% a 14'117,94 punti.
27.03.2023, 17:47
27.03.2023, 17:48
SDA
Gli investitori hanno preso atto con favore del fatto che nel fine settimana non sono emersi nuovi problemi sul fronte bancario globale. Al contrario, vi sono novità positive, in particolare l'acquisizione della maggioranza delle attività dell'ormai fallito istituto americano Silicon Valley Bank (SVB) da parte del concorrente First Citizens Bank.
Certo la gran parte degli operatori non si fa illusioni: i problemi di fondo non sono risolti e la volatilità sui mercati dovrebbe rimanere elevata. Tanto più che la politica monetaria si è fatta sempre più intricata: le banche centrali devono dare prova di equilibrismo tra due diverse esigenze, da una parte lottare contro l'inflazione e dall'altra mantenere elevata la liquidità per un sistema finanziario che è sempre a rischio di panico.
Non va inoltre dimenticato l'ambito congiunturale: in mattinata l'indice Ifo sul clima economico in Germania si è rivelato migliore del previsto. Ma se il mercato elvetico si è rivelato più tonico di altre piazze continentali lo si deve soprattutto a Novartis (+7,46% a 82,06 franchi), che ha annunciato risultati favorevoli emersi da uno studio intermedio sul suo preparato Kisqali, un antitumorale usato per il trattamento del cancro al seno. Meno ispirati si sono per contro rivelati gli altri due pesi massimi difensivi Nestlé (-0,09% a 109,54 franchi) e Roche (-0,58% a 256,90 franchi).
Una inusuale normalità ha caratterizzato i corsi di UBS (+1,07% a 17,45 franchi) e Credit Suisse (+0,53% a 0,76 franchi). Riguardo a quest'ultima società vanno segnalate le dimissioni di Ammar Al Khudairy dalla presidenza di Saudi National Bank, principale azionista di quella che finora era la seconda banca elvetica: le sue dichiarazioni avevano avviato il tracollo dell'istituto in borsa.
Alcon (+2,19% a 62,40 franchi) ha beneficiato del giudizio di alcuni analisti. Fra i pochi valori in contro tendenza hanno figurato ABB (-1,21% a 29,43 franchi) e Givaudan (-1,02% a 2914,00 franchi), che da oggi erano scambiati senza la cedola del dividendo. Dal mercato allargato non sono giunte novità di rilievo.