Mercati azionari
La Borsa svizzera chiude in ribasso

La borsa svizzera chiude in ribasso la sua ultima seduta trimestrale. L'indice dei valori guida SMI ha terminato a 12'161,53 punti, in flessione dello 0,67% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,76%, attestandosi a 15'538,57 punti.
Per lunghe ore il mercato elvetico è riuscito a resistere alla tendenza dominante orientata alle vendite che ha interessato le altre piazze continentali, ma nel tardo pomeriggio ha alzato bandiera bianca e ha virato in negativo.
A pesare sull'umore generale è essenzialmente l'affievolirsi delle speranze di una rapida fine del conflitto in Ucraina. Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito che i paesi considerati ostili dovranno pagare il gas in rubli: la quotazione del vettore energetico è così salita fortemente. Per quanto riguarda il petrolio l'Opec+ ha confermato la strategia di aumenti graduali e modesti della produzione di greggio, nonostante la forte pressione sui prezzi innescata dall'operazione militare russa.
A preoccupare gli investitori è inoltre l'inflazione: gli ultimi dati giunti oggi da Stati Uniti, Francia e Italia confermano che le economie avanzate si trovano di fronte a un aumento dei prezzi che non si vedeva da decenni. L'interesse per le prossime mosse delle banche centrali si fa quindi sempre più intenso.
In un clima che Zygmunt Bauman avrebbe definito liquido hanno perciò sofferto valori di per sé già assai volatili nelle ultime settimane come Richemont (-2,56% a 118,00 franchi), nel segmento del lusso, e Logitech (-2,67% a 69,20 franchi), nel comparto tecnologico. Non perfettamente in modo unito si sono per contro mossi altri titoli particolarmente dipendenti dalla congiuntura come ABB (-0,30% a 30,17 franchi), Holcim (-0,72% a 45,29 franchi), Sika (+0,56% a 307,40 franchi) e Geberit (-1,04% a 572,20 franchi).
Fra i bancari UBS (+0,67% a 18,15 franchi), favorita da una raccomandazione di Goldam Sachsm, è stata preferita a Credit Suisse (-2,45% a 7,34 franchi). Tutti con il segno meno hanno terminato gli assicurativi Swiss Life (-0,50% a 594,20 franchi), Swiss Re (-0,81% a 88,12 franchi) e Zurich (-0,04% a 456,80 franchi). Nello stesso comparto finanziario si è invece ben posizionata Partners Group (+1,01% a 1153,50 franchi).
Hanno perso terreno nel finale i pesi massimi difensivi Nestlé (-0,32% a 120,20 franchi), Novartis (-0,49% a 81,25 franchi) e Roche (-1,17% a 366,45 franchi). SGS (-4,73% a 2576,00 franchi, in calo di 128 franchi) era da oggi scambiata senza la cedola del dividendo di 80 franchi.
Nel mercato allargato non è passato inosservato il progetto di fusione fra Burkhalter (+4,78% a 72,30 franchi) e Poenina (+2,39% a 51,40 franchi). Aevis Victoria (-5,21% a 18,20 franchi) ha informato sull'andamento degli affari. Fra i valori più in difficoltà va segnalato Temenos (-6,39% a 89,00 franchi), che ha dovuto fare i conti con i realizzi di guadagno dopo i recenti rialzi.
hm, ats