La borsa svizzera termina la prima settimana di febbraio con una seduta in ribasso: l'indice dei valori SMI ha chiuso a 12'140,25 punti, in flessione dello 0,77% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso lo 0,75%, attestandosi a 15'371,60 punti.
04.02.2022, 17:42
04.02.2022, 17:49
SDA
Dopo lo shock subito ieri per il crollo a Wall Street di Meta – la società che controlla Facebook e Instagram ha perso il 26% – la sorpresa positiva è arrivata da Amazon, che ha terminato il 2021 in modo brillante. Il mercato è così partito in modo positivo in mattinata, con gli investitori si sono un po' tranquillizzati in relazione all'evoluzione degli utili aziendali.
In primo piano è rimasta comunque la politica monetaria: la probabilità di un rapido aumento dei tassi, anche da parte della Bce, appare nettamente aumentata secondo gli analisti. E così quando sono giunti nel pomeriggio i dati sull'occupazione, in aumento negli Usa, il giudizio è stato presto fatto: saliranno i salari e con essi l'inflazione, spingendo la Federal Reserve ad agire già in marzo con una stretta.
L'aumento del costo del denaro è considerato veleno da un comparto finanziario abituato ad anni di politiche ultra-espansive, tanto che taluni non hanno esitato in passato a parlare di mercati drogati. I corsi si sono così orientati in prevalenza al ribasso anche in Svizzera.
Hanno arretrato i bancari UBS (-0,74% a 18,69 franchi) e Credit Suisse (-0,88% a 8,80 franchi), così come pure gli assicurativi Swiss Life (-1,00% a 593,80 franchi), Zurich (-1,19% a 438,50 franchi) e Swiss Re (-2,56% a 99,10 franchi). Nello stesso comparto finanziario non ha brillato Partners Group (-1,32% a 1272,50 franchi).
La tendenza alle vendite ha interessato anche i valori particolarmente dipendenti dai cicli economici quali Holcim (-1,38% a 50,02 franchi), Sika (-1,58% a 311,50 franchi), ABB (-1,35% a 31,35 franchi) e Geberit (-1,20% a 606,80 franchi). Nel segmento del lusso ha pesantemente arretrato Richemont (-2,90% a 130,55 franchi) e scarsa soddisfazione ha dato anche Logitech (-1,30% a 72,80 franchi) in ambito tecnologico.
Roche (-0,92% a 345,20 franchi) non è riuscita a risollevarsi dopo le perdite subite ieri sulla scia dei conti annuali; in difficoltà è apparsa anche Nestlé (-0,25% a 119,10 franchi), mentre si è mosso meglio il terzo peso massimo difensivo, Novartis (+0,45% a 79,84 franchi). Nel mercato allargato va segnalata, in un'ottica regionale, la pubblicazione del rapporto d'esercizio della Banca Cantonale Grigione (+0,32% a 1585,00 franchi).