Mercati azionari La borsa svizzera chiude in ribasso

hm, ats

16.9.2022 - 17:47

Non è stata una seduta favorevole.
Non è stata una seduta favorevole.
Keystone

La borsa svizzera termina la settimana con una seduta ancora una volta negativa. L'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 10'610,65 punti, in flessione dell'1,27% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso l'1,20% a 13'583,10 punti.

Keystone-SDA, hm, ats

Il nervosismo fra gli investitori si fa sempre più palpabile in vista della decisione sui tassi che prenderà mercoledì prossimo la Federal Reserve. Un aumento di 0,75 punti del tasso riferimento appare praticamente acquisito e non pochi esperti si aspettano a questo punto un ritocco di un intero punto, vista l'inflazione galoppante.

«Il rally estivo del mercato azionario è finito ancora prima di iniziare», ha osservato un operatore. La speranza che la banca centrale americana potesse presto mettere fine al processo di restrizione monetaria è ormai considerata del tutto irrealistica. Chi dice aumento del costo del denaro dice però anche rischio di recessione: secondo la Banca mondiale il rallentamento economico potrebbe essere devastante per i paesi emergenti e per quelli in via di sviluppo.

Oggi era inoltre il «giorno delle streghe»: il terzo venerdì del terzo mese di ciascun trimestre scadono numerosi derivati, come futures e opzioni su indici e azioni, ciò che provoca spesso un aumento degli scambi e sbalzi non indifferenti. Bruschi movimenti che nel contesto attuale erano ancora meno auspicati del solito.

Sul fronte interno i riflettori erano puntati su Holcim (-1,50% a 44,53 franchi), dopo il via libera delle autorità in India alla cessione di due filiali, un'operazione già annunciata che porterà oltre 6 miliardi di franchi nelle casse del colosso del cemento. La giornata si è presentata difficile anche per altri valori particolarmente sensibili ai cicli congiunturali quali ABB (-3,04% a 26,15 franchi), Sika (-2,55% a 202,40 franchi) e Geberit (-1,10% a 430,00 franchi). Ancora sotto pressione è apparsa, nel segmento del lusso, Richemont (-3,47% a 100,05 franchi), mentre in ambito tecnologico si è difesa meglio Logitech (-0,78% a 47,10 franchi).

Il contesto si è rivelato molto sfavorevole per i bancari Credit Suisse (-2,11% a 5,02 franchi) e UBS (-2,68% a 15,78 franchi), mentre un po' meno negativi si sono mostrati gli assicurativi Swiss Life (-0,77% a 513,80 franchi), Swiss Re (-0,39% a 82,34 franchi) e Zurich (-1,05% a 426,10 franchi). Nello stesso comparto finanziario sono state osservate ulteriori vendite su Partners Group (-2,61% a 896,00 franchi).

Ha perlomeno inizialmente cercato di trainare il listino Novartis (-0,31% a 77,53 franchi), mentre scarso supporto è fin da subito giunto dagli altri due pesi massimi difensivi, Roche (-0,46% a 326,30 franchi) e Nestlé (-1,77% a 106,82 franchi). Nel mercato allargato ha pubblicato i risultati semestrali Aevis (+9,90% a 21,10 franchi), mentre Kühne+Nagel (-4,09% a 211,00 franchi) ha sofferto per un allarme sugli utili lanciato dall'americana FedEx.