Svizzera Borsa chiude in ribasso

hm, ats

23.9.2022 - 17:48

Non è un buon momento per le piazze finanziarie.
Non è un buon momento per le piazze finanziarie.
Keystone

La borsa svizzera chiude per l'ennesima volta in ribasso, archiviando una settimana da dimenticare: l'indice dei valori guida SMI ha terminato a 10'137,78 punti, giù dell'1,55% rispetto a ieri, mentre il listino allargato SPI ha perso l'1,50% a 13'014,96 punti.

Keystone-SDA, hm, ats

Dopo tutta una serie di sedute negative (le ultime otto giornate su nove sono terminate in rosso e la nona ha mostrato solo un piccolissimo rialzo) il mercato elvetico si trova catapultato indietro ai minimi da novembre 2020. Su tutte le piazze finanziarie dominano ormai i timori legati alla politica restrittiva delle banche centrali e a una possibile recessione globale.

«Mancano semplicemente i compratori che vogliono impegnarsi a medio e lungo termine», ha spiegato un operatore. La prospettiva di ulteriori aumenti dei tassi rende meno attrattive le azioni e i rendimenti dei titoli di stato raggiungono massimi che non si vedevano da anni. Sul fronte congiunturale intanto i pochi dati pubblicati oggi nell'Eurozona mostrano che i prossimi mesi non saranno rosei.

In Svizzera si è intanto assistito oggi al crollo di Credit Suisse (-12,40% a 4,07 franchi), che è scesa ai minimi di sempre sulla scia di voci rilanciate da Reuters relative a un prossimo aumento di capitale, che annacquerebbe significativamente il valore delle azioni in mano agli investitori. Il Financial Times parla inoltre di difficoltà – insieme ad altri istituti – con il finanziamento dell'americana Citrix. Altre notizie non confermate danno la banca uscire dal mercato americano, altre ancora parlano di divisione in segmenti dell'investment banking.

La giornata si è rivelata comunque sfavorevole anche per il secondo big bancario, UBS (-4,43% a 14,57 franchi), così come per gli assicurativi Swiss Life (-4,89% a 456,90 franchi), Swiss Re (-2,78% a 76,12 franchi) e Zurich (-3,44% a 404,70 franchi). Nello stesso comparto finanziario ha perso meno Partners Group (-1,34% a 795,20 franchi), che ieri aveva però vissuto una Marignano.

I pronostici relativi a un prossimo rallentamento economico non hanno aiutato i valori particolarmente sensibili alla congiuntura quali ABB (-1,56% a 25,20 franchi), Holcim (-3,51% a 40,94 franchi), Sika (-0,96% a 196,20 franchi) e Geberit (-1,36% a 412,90 franchi). In ambito tecnologico ha arretrato Logitech (-1,59% a 44,52 franchi) e lo stesso ha fatto nel segmento del lusso Richemont (-1,39% a 96,18 franchi).

Contro la corrente generale hanno cercato di porsi, almeno inizialmente, Nestlé (-0,28% a 107,08 franchi) e Roche (-0,74% a 309,30 franchi), mentre scarso supporto difensivo è giunto fin da subito dal terzo peso massimo, Novartis (-0,92% a 74,36 franchi). La corsa ai valori poco propensi all'avventura è testimoniata anche dal buon andamento di Givaudan (+2,51% a 2945,00 franchi), sostenuta da un giudizio di Vontobel.

Nel mercato allargato Huber+Suhner (-2,16% a 77,00 franchi) ha tenuto la giornata degli investitori. Zur Rose (-7,31% 30,96 franchi) ha presentato un'offerta per il rimborso di un prestito convertibile.