Giornata negativa per la Borsa svizzera. L'indice dei titoli guida SMI ha chiuso perdendo lo 0,83% a quota 10'609,03, mentre il listino allargato SPI ha ceduto l'1,06% a 13'250,56 punti.
Fra gli investitori serpeggia il timore di un aumento dell'inflazione e dei tassi d'interesse. A ciò vanno ad aggiungersi il crollo delle criptovalute e le affermazioni della segretaria al Tesoro americano Janet Yellen, che ieri ha spaventato i mercati con la prospettiva, tra le altre cose, di tasse più alte.
Nel pomeriggio il presidente della Fed Jerome Powell ha tentato di rassicurare esprimendo la speranza in un ritorno a condizioni più normali quest'anno, ma il calo di Wall Street, trascinata in basso dai tecnologici, non ha aiutato.
Fra le blue chip, hanno registrato perdite consistenti i pesi massimi difensivi Nestlé (-1,55% a 96,70 franchi), Novartis (-0,96% a 78,34 franchi) e Roche (-0,96% a 299,95 franchi).
Positivi invece i bancari Credit Suisse (+1,45% a 12,965 franchi) e UBS (+0,25% a 14,125 franchi), mentre hanno chiuso contrastati gli assicurativi Swiss Life (-0,27% a 447,00 franchi), Swiss Re (+1,17% a 84,44 franchi), e Zurich (-0,51% a 373,10 franchi).
Giornata di transizione per il settore del lusso – Richemont (+0,09% a 87,96 franchi) e Swatch (-0,34% a 265,60 franchi) – mentre ha chiuso decisamente sopra la linea di demarcazione Alcon (+0,71% a 64,80 franchi).
Ad eccezione di LafargeHolcim (+0,36% a 50,36 franchi), hanno chiuso sotto la linea i titoli più dipendenti dai cicli economici, come ABB (-2,20% a 26,25 franchi), Sika (-2,69% a 242,70 franchi) e Geberit (-1,49% a 541,40 franchi).