La borsa svizzera ha chiuso l'ultima seduta della settimana in rialzo con l'indice SMI dei principali titoli in progressione dello 0,45% a 9'472,83 punti, mentre l'indice complessivo SPI è salito dello 0,40% a quota 11'465,43.
Il trend positivo di inizio mattinata si è confermato nonostante i segnali contrastanti sulla guerra dei dazi tra Usa e Cina, con il presidente Donald Trump che ha parlato di «colloqui cordiali» con Pechino, ma «senza fretta» di raggiungere un accordo. Le nuove tensioni commerciali hanno condizionato Wall Street, che ha aperto in forte calo.
Sul fronte interno hanno sostenuto i listini il colosso dell'alimentare Nestlé (+0,59% a 97.50 franchi), il titolo farmaceutico Novartis (+0,55% a 82.14 franchi) e Alcon, che ha messo a segno una progressione del 3,08% (a 62.86 franchi): in perdita di velocità invece Roche, scivolata dello 0,75% (a 258.05 franchi). Sotto la soglia della parità pure Givaudan (-0,81% a 2'560.00 franchi), penalizzata da una raccomandazione negativa di Morgan Stanley.
Poco dinamici i bancari: Credit Suisse ha allungato in modo frazionale dello 0,08% (a 12.40 franchi), mentre UBS ha ceduto lo 0,04% (a 12.14 franchi). Di segno più gli assicurativi Zurich Insurance (+0,86% a 316.50 franchi), Swiss Re (+0,55% a 90.72 franchi) e Swiss Life (+0,58% a 451.70 franchi).
ABB, che si è aggiudicata una commessa milionaria in Germania, è avanzata dell'1,12% (a 19.34 franchi). Ancora maggiore la crescita (+2,79% a 51.66 franchi) di LafargeHolcim, che ha annunciato la cessione delle sue attività nelle Filippine, operazione che le consentirà di ridurre ulteriormente i debiti. Nel segmento del lusso Richemont (+0,71% a 71.18 franchi ) si è fatta preferire a Swatch (-0,07% a 285.70 franchi).
Sul mercato allargato Polyphor ha perso il 48,54% (a 13.20 franchi), dopo l'interruzione di uno studio relativo alla produzione di un suo farmaco. Vifor Pharma ha invece guadagnato il 6,34% (a 136.65 franchi), nonostante il versamento del dividendo.
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