Giornata passata quasi tutta in negativo quella odierna per la Borsa svizzera. In chiusura l'indice SMI dei titoli guida perde lo 0,56% a 9'922,83 punti, quello allargato SPI lo 0,59% a 11'983,34.
Per tutta la giornata gli investitori hanno rivolto le loro preoccupazioni alle rinnovate tensioni in Medio Oriente tra Iran e Stati Uniti, una situazione che potrebbe portare prossimamente a importanti fluttuazioni dei mercati, secondo analisti contattati dall'agenzia AWP. Oltre a questo, vi è l'ormai costante tensione provocata dalla guerra commerciale fra Washington e Pechino.
Non ha certo aiutato l'avvio in calo di Wall Street, con il Dow Jones che in apertura perdeva lo 0,08%, il Nasdaq lo 0,34% e l'indice S&P500 lo 0,13%. Sembra quindi terminato l'entusiasmo legato a un possibile futuro abbassamento dei tassi. Il risultato negativo sul listino elvetico è poi in parte attribuibile ad alcuni tentativi di capitalizzazione, dopo che in settimana lo SMI aveva superato per la prima volta quota 10'000 punti.
Fra i singoli titoli, tutti negativi i difensivi di peso, con Roche che scende dell'1,25% a 277,15 franchi, Novartis dell'1,08% a 90,12 e Nestlé dello 0,47% a 101,52. Contrastati invece gli assicurativi, con Swiss Re in incremento dello 0,44% a 100,00 franchi, Zurich in aumento dello 0,24% a 340,10 e Swiss Life in calo dello 0,15% a 476,60.
Negativi i bancari, con Credit Suisse in flessione dello 0,52% (a 11,50 franchi) e UBS dello 0,13% (a 11,45). Fra gli altri, bene Richemont, che con un +0,76% (a 82,42) risulta il titolo più dinamico del giorno, e ABB (+0,70% a 19,545). La maglia nera è invece Lonza, in contrazione dell'1,50% a 328,20.
Tornare alla home page