La borsa svizzera continua ad operare in territorio negativo, con l'indice SMI dei principali titoli che verso le 11.30 segna una flessione dello 0,50% a 9'996,75 punti, mentre l'indice complessivo SPI cede lo 0,53% a quota 12'106,73.
I mercati sono trascinati al ribasso dall'attacco agli impianti petroliferi in Arabia Saudita. I danni a queste infrastrutture hanno portato ad un aumento di oltre il 10% del prezzo del petrolio e offuscato l'atmosfera sui mercati finanziari, già gravati dalle incertezze legate alla Brexit e dal contenzioso commerciale tra Cina e Stati Uniti. Gli investitori guardano anche alla prossima riunione della FED americana: in quell'occasione il presidente Jerome Powell potrebbe annunciare un nuovo taglio dei tassi di riferimenti.
Sulla piazza zurighese appare in difficoltà Credit Suisse (-1,87%), che fa peggio di UBS (-0,99%). Molto debole, tra i titoli ciclici, anche Adecco, che lascia sul campo l'1,70%, mentre tra i pesi massimi difensivi il colosso dell'alimentare Nestlé arretra leggermente dello 0,15%. Scivolano all'indietro pure i farmaceutici Roche (-0,13%) e Novartis (-0,51%). Il difficile momento geopolitico non favorisce il segmento del lusso, con Swatch che perde l'1,58% e Richemont l'1,29%.
Sul mercato allargato AMS registra una flessione del 4,01%: in mattinata, la società ha annunciato nuovi dettagli sulla prevista acquisizione del suo concorrente Osram.
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