Dopo una mattinata in rialzo ma senza grandi scossoni, la borsa svizzera si sta addentrando sempre più in territorio positivo. Alle 15.15 circa l'indice principale SMI avanza dello 0,63% a 8'814,66 punti, quello allargato SPI dello 0,62% a 10'396,35 punti.
L'apertura del presidente americano Donald Trump a un accordo nella disputa commerciale con la Cina è stata ben accolta dagli investitori, che però mantengono una certa prudenza. Se l'incontro fra l'inquilino della Casa Bianca e il suo omologo cinese Xi Jinping al G20 dovesse fallire, è infatti atteso l'annuncio di un nuovo round di dazi da Washington.
In Svizzera, il barometro dell'istituto di ricerche congiunturali KOF del Politecnico di Zurigo, sceso a ottobre a 101,1 punti, ha evidenziato un rallentamento della crescita economica. Il dato è infatti sceso di 2,2 unità rispetto a settembre.
Tra le blue chip, nonostante la crescita nei primi nove mesi dell'anno resa nota oggi, Geberit sta pagando caro il ritocco al ribasso degli obiettivi. Il produttore sangallese di impianti sanitari è in forte calo (-10,15%), risultando l'unico titolo col segno meno insieme a Givaudan (-0,04%), vicinissimo però alla linea di demarcazione.
Andamento opposto per i bancari UBS (+1,75%), Julius Bär (+1,39%) e Credit Suisse (+0,86%), mentre tra i pesi massimi difensivi Roche (+1,56%) è al momento più apprezzata di Novartis (+0,67%) e Nestlé (+0,34%). Nel listino zurighese si sta facendo notare LafargeHolcim (+2,17%).
Nel mercato allargato hanno comunicato i propri risultati trimestrali il gruppo industriale svittese Oerlikon (+0,35%) e il produttore di impianti dentali basilese Straumann (+3,32%), il cui titolo è molto ricercato nel pomeriggio dopo una mattinata anonima.
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