La borsa svizzera rimane negativa in fine di mattinata con l'indice SMI dei titoli principali in flessione dello 0,22% a 8'991,99 punti, mentre l'indice complessivo SPI scende dello 0,13% a quota 10'498,99.
Nel primo giorno del Forum di Davos i mercati europei sono deboli in considerazione dall'allarme sulla crescita mondiale lanciato ieri dal Fondo monetario internazionale. Gli investitori guardano poi alle trattative tra Usa e Cina sui dazi, con la consapevolezza che un eventuale fallimento produrrebbe "grandissimi problemi".
Sulla piazza zurighese al centro dell'attenzione vi è UBS, che stamane ha annunciato di aver conseguito nel 2018 utili per 4,9 miliardi, contro i 969 milioni dell'esercizio precedente.
Di fronte a mercati finanziari capricciosi, la grande banca non è stata all'altezza delle aspettative degli analisti, che non hanno nascosto la loro delusione per lo sviluppo negativo dell'investment banking. Proprio a questo comparto è dovuta la modesta performance della banca nell'ultimo trimestre dell'esercizio e il titolo in borsa sta perdendo il 3,95%. Negativo anche l'andamento di Julius Bär (-2,97%) e in misura minore di Credit Suisse (-0,66%).
Tiene invece SGS, che stamane ha indicato di aver superato lo scorso anno la soglia del miliardo di franchi di utile operativo. Partita debole, l'azione si è riportata sopra la soglia della parità (+0,47%).
Sostengono i listini i pesi massimi difensivi, con il gigante dell'alimentare Nestlé che avanza dello 0,31%. In leggera progressione pure Novartis (+0,09%) e Roche (+0,35%). In difficoltà, invece, il segmento del lusso: Swatch scivola dello 0,26% e Richemont dello 0,17%.
Sul mercato allargato hanno informato sull'andamento degli affari Komax (+3,51%), Logitech (+0,56%), Galenica (+0,13%) Arbonia (-3,11%) e Mikron (+5,34%)
Tornare alla home pageATS