La Borsa svizzera rimane in territorio negativo con l'indice SMI dei principali titoli che a due ore dalla chiusura segna un calo dello 0,11% a 9'527,70 punti, mentre l'indice complessivo SPI scende dello 0,10 % a quota 11'308,25.
«I guadagni dei giorni scorsi sono stati digeriti», ha commentato un trader. L'umore, in una giornata priva di spunti, è depresso dal fatto che le speranze di una soluzione alla Brexit sono state ancora una volta deluse. È tuttavia molto probabile che in caso di intesa tra Londra e Ue i listini raggiungano i massimi annuali già nei prossimi giorni.
Sulla piazza zurighese pesano i farmaceutici Roche (-0,07% e soprattutto Novartis (-1,32%), sotto pressione negli Usa dove è accusata di aver pagato tangenti ai medici affinché favorissero i suoi medicamenti nelle prescrizioni ai pazienti. Se non opterà per un accordo extragiudiziale si arriverà al processo. Il colosso dell'alimentare Nestlé rimane dal canto suo fermo al palo (+0,02%).
Più dinamici i bancari: UBS sale dello 0,49%, Credit Suisse dello 0,84% e Julius Bär dell'1,53%. «Da giorni, affermano gli operatori, assistiamo al passaggio degli ordini di acquisto dai pesi massimi difensivi ai titoli finanziari».
Prevalentemente di segno più i titoli ciclici sensibili alle variazioni congiunturali: solo LafargeHolcim (-0,02%) non riesce a rimanere a galla. Il segmento del lusso ha intanto virato in positivo: Swatch avanza dello 0,17% e Richemont dello 0,03%.
Sul mercato allargato Medartis, che ha informato sull'andamento degli affari, guadagna lo 0,51%.
Tornare alla home page