La borsa svizzera rimane sotto la soglia della parità, con l'indice SMI dei principali titoli che a due ore circa dalla chiusura segna una flessione dello 0,60% a 9'987,55 punti, mentre l'indice complessivo SPI cede lo 0,64% a quota 12'093,10.
I mercati sono trascinati al ribasso dalle tensioni venutesi a creare dopo l'attacco agli impianti petroliferi in Arabia Saudita. I danni a queste infrastrutture hanno portato ad un aumento del prezzo del petrolio e offuscato l'atmosfera sui mercati finanziari, già gravati dalle incertezze legate alla Brexit e dal contenzioso commerciale tra Cina e Stati Uniti.
Sulla piazza zurighese appare in difficoltà Credit Suisse (-1,45%), che fa peggio di UBS (-0,82%). Molto debole, tra i titoli ciclici, anche Adecco, che lascia sul campo l'1,60%, mentre tra i pesi massimi difensivi il colosso dell'alimentare Nestlé arretra dello 0,45%. Scivola all'indietro pure Novartis (-0,81%), mentre Roche ha invertito la rotta e avanza ora dello 0,23%. Il difficile momento geopolitico non favorisce il segmento del lusso, con Swatch che perde l'1,83% e Richemont l'1,58%.
Sul mercato allargato AMS registra una flessione del 3,93%: in mattinata, la società ha annunciato nuovi dettagli sulla prevista acquisizione del suo concorrente Osram.
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