La Borsa svizzera rimane in territorio positivo, con l'indice SMI dei principali titoli che in fine di mattinata segna una progressione dello 0,71% a 8'977,38 punti, mentre l'indice complessivo SPI sale dello 0,64% a quota 10'475,68.
Gli investitori, secondo i commentatori, stanno anticipando sostanziali progressi nelle trattative in corso tra le delegazioni di Cina e Stati Uniti sul commercio internazionale: secondo il Wall Street Journal, l'amministrazione del presidente Donald Trump starebbe valutando misure per abbassare i dazi sulle merci cinesi nell'intento di calmare i mercati. Non sembrano peraltro destare preoccupazioni le vicende legate alla Brexit.
Sulla piazza zurighese si risollevano i bancari, che ieri hanno ceduto terreno dopo i deludenti risultati di Morgan Stanley e l'avvertimento sugli utili di Société Générale. UBS sta allungando dell'1,21%, Credit Suisse dell'1,50% e Julius Bär dell'1,58%. Sopra la soglia della parità, nello stesso comparto finanziario, pure gli assicurativi Zurich Insurance (+1,40%), Swiss Life (+0,31%) e Swiss Re (+0,90%).
Tra i titoli ciclici, più sensibili alle variazioni congiunturali, Geberit, che ieri ha fatto un balzo del 2,93% in scia alla presentazione dei dati relativi al fatturato, progredisce ulteriormente dell'1,91%. In rialzo pure ABB (+1,30%), così come il segmento del lusso, con Richemont a +1,34% e Swatch a +0,86%.
Sul mercato allargato Zehnder, che stamane ha annunciato un giro d'affari per il 2018 inferiore alle attese, sta cedendo lo 0,58%.
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