Regno UnitoMarcia indietro sugli impegni per il clima, Londra: «Centinaia di nuove licenze per estrazione gas e petrolio»
SDA
31.7.2023 - 12:00
Il governo conservatore britannico ha annunciato «centinaia» di nuove licenze di esplorazione e sfruttamento per i giacimenti di gas e petrolio nel Mare del Nord.
Keystone-SDA
31.07.2023, 12:00
31.07.2023, 12:18
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Confermando così nei fatti l'allentamento degli impegni presi dal premier Rishi Sunak in fatto di clima per contenere le conseguenze del riscaldamento globale.
«Ora più che mai, è fondamentale rafforzare la nostra sicurezza energetica e capitalizzare questa indipendenza per portare energia meno costosa e più pulita nelle case e nelle imprese del Regno Unito», ha affermato il primo ministro, rivendicando il fatto che Londra dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina ha interrotto in funzione anti-Mosca le importazioni dalla Russia nel settore energetico.
Sunak ha sottolineato che il piano del governo Tory – comprendente un progetto per la creazione in Scozia del primo stabilimento per la cattura e lo stoccaggio della CO2 – rientra in un processo di transizione verso l'obiettivo delle zero emissioni entro il 2050, ma si sono scatenate forti critiche, a partire dell'opposizione laburista e dalle organizzazioni ambientaliste, e c'è anche un certo malcontento all'interno del partito di maggioranza.
Sunak già in un'intervista apparsa ieri sul domenicale filo-Tory Sunday Telegraph aveva spiegato le ragioni del ripensamento su modi e tempi della transizione energetica verde e oggi ha precisato che «anche quando avremo raggiunto le emissioni zero nel 2050, un quarto del nostro fabbisogno energetico proverrà da petrolio e gas». Il piano del primo ministro, come hanno sottolineato i consulenti del governo secondo la Bbc, deve passare necessariamente attraverso forti investimenti nella cattura e lo stoccaggio della CO2, con la possibilità di creare proprio in questo settore una nuova vasta industria per il Paese.
Ma i gruppi ambientalisti vanno all'attacco, affermando che si tratta di una scappatoia utilizzabile dai colossi dei combustibili fossili per continuare a operare indisturbati. Mentre il ministro per il Cambiamento climatico del governo ombra laburista, Ed Miliband, ha accusato Sunak di aver avviato «una guerra culturale sul clima» per compensare i «13 anni di politica energetica fallita» dei governi conservatori.
Del resto, il primo ministro sta cercando col suo ripensamento – rispetto agli impegni presi a suo tempo da Boris Johnson quando era premier in fatto di transizione energetica verde (con l'obiettivo del 'net zero' entro il 2050) – di ridurre lo svantaggio dei Tory rispetto al Labour nei sondaggi. Una scelta incoraggiata in particolare dal risultato conseguito dai Conservatori nell'unico seggio salvato alle recenti suppletive, quello del sobborgo londinese di Uxbridge lasciato libero proprio da BoJo, dove la formazione di governo è riuscita a evitare una sconfitta annunciata cavalcando l'impopolarità del giro di vite sulla super tassa locale per «i veicoli inquinanti» imposto dal sindaco laburista della capitale, Sadiq Khan, attraverso un progetto di estensione della fascia metropolitana della Ulez (Ultra Low Emission Zone). Progetto che la scorsa settimana ha ricevuto il via libera dell'Alta corte: è stato infatti respinto il ricorso presentato da quattro consigli municipali di Londra, Bexley, Bromley, Harrow, Hillingdon, e quello della confinante contea del Surrey, tutti a guida Tory.