CommercioIn Cina investimenti esteri in rosso, prima volta dal 1998
SDA
6.11.2023 - 17:01
I deflussi trimestrali di investimenti diretti esteri (Fdi) in Cina hanno superato per la prima volta gli afflussi.
06.11.2023, 17:01
06.11.2023, 17:09
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Questo a causa delle crescenti tensioni con gli Stati Uniti e della portata della nuova legge anti-spionaggio che aumentano i rischi a carico delle aziende straniere.
Il trend ha preso forma nei dati preliminari della bilancia dei pagamenti di luglio-settembre dell'Amministrazione statale dei cambi (Safe): gli Fdi si sono contratti di 11,8 miliardi di dollari, in rosso per la prima volta dal 1998, hanno di inizio della raccolta statistica su base omogenea.
Considerando gli investimenti esteri nei microchip per destinazione, secondo la società di ricerche Rhodium Group, la quota della Cina si è già ridotta dal 48% nel 2018 all'1% nel 2022. Al contrario, la quota Usa è salita da zero al 37%, mentre il combinato di India, Singapore e Malesia è cresciuto dal 10% al 38%.
Anche la revisione della legge cinese sul controspionaggio, in vigore da luglio con l'ampliamento della casistica dai contorni meno chiari, ha creato disappunto. In risposta alla fuga di capitali stranieri, la Cina sta lanciando politiche di apertura all'esterno, compreso l'allentamento delle normative nel settore manifatturiero.
Pechino, inoltre, sta accelerando gli sforzi per costruire la propria catena di fornitura di microchip in vista delle tensioni con gli Usa, ma l'approvvigionamento di attrezzature e componenti necessari dall'estero è stato lento. Il rallentamento del ritmo dell'innovazione tecnologica e della crescita della produttività potrebbe esercitare una pressione al ribasso sulla crescita economica della Cina.
«Parte della debolezza degli investimenti diretti esteri in Cina potrebbe essere dovuta al rimpatrio degli utili da parte delle multinazionali», ha scritto in un rapporto Goldman Sachs. «Con i tassi di interesse in Cina 'più bassi per un periodo più lungo' mentre quelli al di fuori del Paese sono 'più alti per un periodo più lungo', è probabile che le pressioni sul deflusso di capitali persistano». A settembre, i deflussi di valuta estera dalla Cina sono aumentati in modo netto a 75 miliardi di dollari, la cifra mensile più grande dal 2016, secondo Goldman Sachs.