Import ed export Commercio estero evletico in crescita a gennaio

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21.2.2023 - 09:04

Continua il buon momento del commercio estero svizzero.
Continua il buon momento del commercio estero svizzero.
Keystone

Il commercio estero elvetico continua la sua progressione in gennaio, sia a livello di esportazioni che di importazioni, anche grazie alla sostenuta domanda di prodotti farmaceutici.

Keystone-SDA, al

In gennaio, l'export è cresciuto del 2,2% a livello nominale (non corretto dell'inflazione) e del 2,5% in termini reali (prezzi corretti) a 22,6 miliardi di franchi, si legge nel tradizionale comunicato dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) pubblicato oggi, martedì.

Le importazioni sono invece aumentate dello 0,9% in termini nominali e dello 0,2% in termini reali. Il saldo commerciale ha accelerato del 10,7% su base mensile a 3,12 miliardi di franchi.

Le vendite più importanti hanno riguardato chimica e farmaceutica, che hanno realizzato una crescita mensile del 3,9% a 11,8 miliardi, seguite da macchine ed elettronica (+2,5%) e orologeria (-1,3%).

Le esportazioni hanno riguardato soprattutto l'Unione europea, primo cliente delle società svizzere, con un progresso del 2,2% a 11,8 miliardi. I tre Paesi principali sono risultati Germania, Francia e Italia, ma tutti e tre hanno ridotto gli acquisti.

Un'accelerazione si è poi registrata verso il Nord America (+12,8%) così come verso l'America centrale e del sud (+19,6%), mentre contrazioni ci sono state in Asia (-7,3%), e in particolare per quel che riguarda Cina (-16,3%), Giappone (-30,1%) e Singapore (-2,5%).

Import

In entrata, le crescite sono avvenute grazie al ramo chimico-farmaceutico, ai veicoli e a macchine ed elettronica. Meno brillante invece il settore dei gioielli.

Fra i principali mercati d'approvvigionamento, solamente l'Europa (+2,5%) ha fatto segnare una progressione, trainata in particolare da Italia – che ha raggiunto un record sia per elettricità che per farmaci -, Irlanda e Slovenia.

Le importazioni dall'America del Nord hanno dal canto loro subito una leggera contrazione (USA: -2,7%) mentre quelle dall'Asia sono calate del 4,5%. Negativi in particolare i risultati di Cina, Singapore e Hong Kong, al contrario di Corea del Nord e Giappone.