Import ed exportIl commercio estero torna a crescere in agosto
hm, ats
20.9.2022 - 11:01
Il commercio estero elvetico è tornato a crescere in agosto, dopo il calo registrato nel mese precedente.
Keystone-SDA, hm, ats
20.09.2022, 11:01
20.09.2022, 11:10
SDA
Le esportazioni hanno raggiunto 21,8 miliardi di franchi, in progressione dell'1,4% rispetto a luglio, mentre le importazioni sono cresciute dell'1,5% a 19,5 miliardi.
L'ottavo mese dell'anno si chiude così con un'eccedenza di 2,3 miliardi, emerge dai dati pubblicati oggi dall'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC), cioè l'entità che sino alla fine del 2021 si chiamava Amministrazione federale delle dogane (AFD). Le variazioni indicate sono nominali: in termini reali (vale a dire corrette dell'effetto dei prezzi) si sono attestate rispettivamente a +2,1% (export) e +1,3% (import).
Nel confronto con luglio i vari settori dell'export hanno mostrato andamenti assai differenti. Quello di gran lunga più importante, la chimica-farmaceutica, segna (a livello nominale) +4,4% (a 11,2 miliardi di franchi), trainato dal dinamismo dei prodotti immunologici. Seguono le macchine e l'elettronica (+2,8% a 2,7 miliardi), l'orologeria (-2,2% a 2,1 miliardi), che registra la prima contrazione dopo quattro mesi, gli strumenti di precisione (-1,0% a 1,5 miliardi) e i metalli (+0,7% a 1,3 miliardi).
A livello geografico, il continente più importante per i prodotti con il marchio della balestra rimane l'Europa (+2,8% a 12,5 miliardi), con un contributo importante fornito da Germania (+5,7% a 3,9 miliardi) e Italia (-9,4% a 1,8 miliardi), che sono il secondo e il terzo fra i principali sbocchi dell'export. In forte crescita risultano però gli Stati Uniti (+13,4% a 4,4 miliardi), che ampliano il primato – raggiunto di recente – di paese più importante per le merci elvetiche. Fa un piccolo passo avanti anche l'Asia (+1,3% a 5,2 miliardi), malgrado l'arretramento della Cina (-3,2% a 1,5 miliardi).
Anche sul fronte delle importazioni il settore più importante, pur mostrando un calo, è quello chimico-farmaceutico (-2,6% a 5,3 miliardi), seguito da macchine ed elettronica (+5,6% a 3,1 miliardi), veicoli (+8,4% a 1,8 miliardi), che raggiungono il più altro valore dal novembre 2020, prodotti energetici (+2,8% a 1,6 miliardi), metalli (+2,7% a 1,6 miliardi), tessili e abbigliamento (-0,1% a 1,1 miliardi), nonché alimentari (-0,7% a 1,1 miliardi). Riguardo alle regioni, sono in flessione Europa (-0,7% a 13,5 miliardi) e il Nordamerica (-8,6% a 1,3 miliardi), mentre avanza l'Asia (+2,4% a 3,7 miliardi).
Un discorso a sé stante può essere fatto per la Russia: le importazioni totali sono ammontate a 318 milioni di franchi , in gran parte dovute all'oro, per un valore di 312 milioni di franchi (5676 chilogrammi di oro di origine russa importati in agosto attraverso il Regno Unito). L'export è stato invece pari a 136 milioni di franchi, di cui 92 milioni per prodotti chimico-farmaceutici.