Pandemia Covid: consumo record di uova nel 2020

jc, ats

25.3.2021 - 15:30

Consumo di uova in forte aumento nel 2020 in Svizzera.
Consumo di uova in forte aumento nel 2020 in Svizzera.
Keystone

L'anno pandemico 2020 ha fatto registrare un consumo record di uova in Svizzera. Con una media di 189 uova (+5 rispetto al 2019) a testa, si tratta di cifre che non si vedevano da vent'anni secondo l'Ufficio federale dell'agricoltura (UFAG).

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L'UFAG spiega questa impennata con l'obbligo di trascorrere più tempo in casa in ragione delle misure protettive adottate dalle autorità per arginare il morbo: con i ristoranti chiusi o accessibili solo parzialmente, i cuochi dilettanti ci hanno dato dentro. In totale, sono state vendute 927 milioni di uova nel commercio al dettaglio.

Ma la pandemia non è l'unica ragione alla base di questo incremento: per molti vegetariani, le uova rappresentano una preziosa fonte di proteine e un'alternativa alla carne. Inoltre, le uova si sono scrollate di dosso la nomea di fabbriche di colesterolo. Oltre a ciò, la popolazione residente in crescita porta anche a una maggiore domanda di questo alimento.

Delle 189 uova consumate in media da una persona nel 2020, 121 erano di provenienza «nostrana». Anche in questo caso l'UFAG ha constatato un aumento, imputabile soprattutto alla maggiore richiesta di prodotti svizzeri, la cui domanda è in espansione da anni.

Nel 2020, per il secondo anno consecutivo, sono state prodotte più di un miliardo di uova svizzere. I 1,064 miliardi di pezzi rappresentano un aumento del 6,3% rispetto al 2019. Anche la produzione di uova biologiche è progredita: nell'anno in rassegna hanno rappresentato il 18,5% della produzione totale, un record anche in questo caso.

L'aumento della domanda non poteva essere soddisfatto dalle sole uova svizzere, precisa l'UFAG. A causa di una penuria temporanea, si è reso necessario ricorrere alle importazioni, con un incremento su un anno del 20%, pari a 303 milioni di pezzi. In testa vengono i Paesi Bassi, con importazioni in progressione del 27% per le uova da tavola e del 30% per quelle destinate alla lavorazione.

È pacifico che il semi confinamento ha determinato una perdita nella vendita di uova alla ristorazione. Cornel Herrmann, analista di mercato per l'UFAG, ha tuttavia precisato a Keystone-ATS che è impossibile fornire numeri esatti al riguardo, poiché è complicato individuare con certezza i canali attraverso i quali il settore si procura le uova.