Epidemia Covid-19: toccare i soldi è meno rischioso che digitare il pin

ATS

4.4.2020 - 17:07

Le banconote possono trasmettere il coronavirus, ma in realtà i rischi sono minori di quelli nel digitare i tasti del pin di un bancomat o prendere in mano una carta di credito, visto che il morbo sopravvive più a lungo sulla plastica.
Le banconote possono trasmettere il coronavirus, ma in realtà i rischi sono minori di quelli nel digitare i tasti del pin di un bancomat o prendere in mano una carta di credito, visto che il morbo sopravvive più a lungo sulla plastica.
Source: KEYSTONE/MARTIN RUETSCHI

Il coronavirus sta mettendo in ginocchio l'economia mondiale, ma sta anche cambiando molte delle abitudini giornaliere, fra cui quella di ridurre l'utilizzo dei contanti e aumentare i pagamenti online e digitali.

Una relazione della BRI, la Banca dei regolamenti internazionali, con sede a Basilea, predice un aumento dell'uso del digitale il quale «potrebbe aprire un solco nell'accesso agli strumenti di pagamento e impattare negativamente sugli anziani» peraltro i soggetti più a rischio, «e su chi non ha un conto corrente».

Toccare banconote e monete, sottolineano i ricercatori, può trasmettere il coronavirus, ma in realtà i rischi sono minori di quelli nel digitare i tasti del pin di un bancomat o prendere in mano una carta di credito visto che il morbo sopravvive più a lungo sulla plastica.

Per essere sicura una transazione dovrebbe essere contactless o tramite uno smartphone, metodi che si stanno diffondendo sempre di più con un ritmo accelerato a scapito delle banconote e monete.

Banconote sterilizzate e in quarantena

La paura del contagio si è così estesa, nota la BRI, che per ridare fiducia nel contante alcune «banche centrali come la Bank of England, la Bundesbank, la Bankf of Canada o quella del Sudafrica stanno comunicando di continuare ad accettare il cash e, in alcuni casi (come la banca centrale della Cina, ndr) sono impegnate a sterilizzare e porre sotto quarantena le banconote» mentre altre «stanno incoraggiando i pagamenti contactless».

Guardando avanti i due estensori della relazione della BRI, rilevano come la situazione potrebbe «far accelerare il cambiamento verso i pagamenti digitali». Nelle crisi passate, nota lo studio «la domanda di contanti spesso aumentava perché i consumatori cercavano una riserva di valore stabile e un mezzo di scambio.

Ma attualmente la situazione è differenziata da paese a paese. Negli Stati Uniti la circolazione dei contanti è salita mentre i prelievi dagli ATM in Gran Bretagna sono crollati. Nel medio termine è prevedibile un uso più cauto dei contanti e un incremento strutturale dell'uso dei pagamenti online, con carta o con lo smartphone» ma con un andamento diverso fra paese e classe di consumatori.

Questo può portare un impatto negativo su chi non ha un conto corrente o sulle persone più anziane e pone le banche centrali di fronte alla sfida di rendere le reti di pagamento sicure di fronte alle minacce di hacker e problemi tecnici.

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