Secco «No» Migros: «La questione alcol è risolta per una generazione»

hm, ats

16.6.2022 - 12:09

Ha vinto la democrazia, affermano i vertici della cooperativa.
Ha vinto la democrazia, affermano i vertici della cooperativa.
Keystone

Per i vertici di Migros con il voto negativo dei soci delle dieci cooperative regionali il tema della vendita di alcolici è ora archiviato.

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«La questione è stata risolta almeno per questa generazione», ha affermato in una conferenza stampa Fabrice Zumbrunnen, presidente della direzione generale della Federazione delle cooperative Migros (FCM).

Il vantaggio è che la dirigenza può tornare ora a concentrarsi su altri problemi, come le difficoltà delle catene di approvvigionamento e l'aumento dei prezzi delle materie prime, ha aggiunto il manager, che non si lamenta per gli introiti che mancano non potendo vendere vino e birra. «Abbiamo abbastanza prodotti innovativi e siamo ben posizionati per raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di crescita».

La presidente dell'amministrazione (così si chiama l'organo) di Migros Ursula Nold ha detto che il no scaturito dalle urne «non è una sconfitta per la dirigenza». Dopotutto la discussione non è stata avviata dai vertici, bensì dalla base. La maggior parte degli organi di Migros aveva effettivamente raccomandato il sì, «ma non abbiamo mai voluto vincere a tutti i costi».

«Sì» al voto in futuro online

Da parte sua Zumbrunnen ha detto di non aver interferito. «Ho espresso esattamente un voto come tutti gli altri», ha detto. Il numero uno di Migros si è comunque rallegrato per la chiarezza del risultato.

E un vincitore chiaro, secondo Nold, c'è: «è la democrazia Migros». Il grande riscontro mediatico, le discussioni sui media sociali e l'alta affluenza alle urne (si è espresso quasi un terzo dei 2,3 milioni di soci) rendono la dirigenza orgogliosa.

Nold si è dichiarata anche soddisfatta dell'esito di un'altra votazione svoltasi in parallelo, relativa a una modifica dello statuto per poter votare online in futuro: un punto che è stato accettato.

«Quindi i clienti non vogliono solo mantenere i valori tradizionali, ma anche vederli evolvere: è un buon mix di tradizione e innovazione», ha concluso.