LavoroLa disoccupazione scende ai minimi da oltre un anno
hm, ats
8.7.2021 - 09:01
La disoccupazione continua a calare in Svizzera e in giugno è scesa ai minimi dall'inizio della pandemia.
08.07.2021, 09:01
08.07.2021, 09:14
SDA
Il tasso si è attestato al 2,8%, a fronte del 3,1% di maggio, al 3,2% dello stesso mese del 2020 e al 2,5% di febbraio 2020, ultimo mese che ha presentato un valore più basso. In contro tendenza rispetto al quadro generale spicca però l'aumento annuo (pur lieve) del tasso per gli ultra 50enni.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell'economia (Seco) il numero dei senza lavoro iscritti agli uffici regionali di collocamento (URC), che in gennaio aveva toccato i massimi dal 2010 (oltre 261'000), è sceso in giugno a 131’821: la flessione – la quinta consecutiva – è di 11’145 rispetto a maggio e di 18'468 sull'arco di dodici mesi. Nel giugno 2019 le persone senza impiego erano però ancora meno di centomila (97'222).
In Ticino nel giugno 2021 il tasso di disoccupazione si è attestato al 2,8% (-0,2 punti rispetto a maggio, -0,8 su base annua), nei Grigioni all'1,2% (-0,8 e -1,0).
I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur tornando tutti sotto la soglia psicologica del 5%. Con un tasso del 4,9% il primato negativo spetta a Ginevra; seguono Giura (4,7%), nonché Neuchâtel e Vaud (entrambi 3,9%). Alti sono anche i valori di Basilea Città (3,8%) e Argovia (3,4%). Con un tasso dello 0,8%, Appenzello interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è al 2,9%, quasi perfettamente in linea con la media nazionale.
Il Ticino è al 12esimo posto fra i più toccati dal problema (scende di una posizione rispetto a maggio), mentre i Grigioni sono al sesto rango nella graduatoria dei meno colpiti (migliora di un posto). In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 4726 disoccupati (-335 mensile, -1459 annuo), mentre nelle valli retiche la cifra è di 1330 (-913 e -1058).
Tornando all'ambito nazionale, dai dati pubblicati dalla Seco emerge anche che il numero di giovani (15-24 anni) disoccupati è diminuito di 991 unità rispetto a maggio a un totale di 11'763, cioè 5554 persone in meno che un anno prima. Il tasso per questa fascia di età si è attestato al 2,2%, in flessione di 0,2 (mese) e di 1,1 punti (anno). I lavoratori ultra 50enni sono al 3,0% (-0,2 mensile, ma +0,1 annuo). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli URC da oltre un anno) erano 34'234, lo 0,9% in meno di maggio e il 67% in più (+13'673) di dodici mesi prima: 779 giovani, 19'008 25-49enni e 14'368 ultra 50enni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro del 2,0% (-0,2 mensile, -0,4 annuo), gli stranieri del 5,0% (-0,5 e pure -0,5). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per i bulgari (11,5%), gli africani (9,8%) – che la Seco considera nel loro insieme -, i rumeni (9,4%), i kosovari (8,0%) e i macedoni (7,2%). L'Ue è al 4,3%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 5,6%, l'Italia al 4,5% e la Germania al 3,1%.
I dati diffusi dalla Seco si basano sulle persone effettivamente iscritte agli uffici regionali di collocamento (URC). La definizione è quindi diversa da quella dei disoccupati ai sensi dell'Ufficio internazionale del lavoro (ILO), che opera attraverso sondaggi. Lo scarto fra i due dati – quello della Seco e quello ILO – suscita spesso acceso dibattito.
Le quote di senza lavoro registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004. Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell'assistenza.
Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d'impiego registrate nel mese scorso erano 226'637, il 4,5% in meno rispetto a maggio e il 2,9% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento è pari a 60'717 (+5462 rispetto a maggio e +280798 su base annua).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di aprile (ultimo dato disponibile): ha colpito 304'284 persone, ovvero 36'669 in meno (-11%) rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è sceso di 3574 unità (-23%) portandosi a 41'019. Il numero delle ore di lavoro perse è calato di 6,1 milioni (-23%), per un totale di 21,0 milioni di ore. Nel corrispondente periodo dell'anno prima (aprile 2020, periodo segnato dai confinamenti legati alla pandemia) erano state registrate 90,2 milioni di ore perse, ripartite su 1,1 milioni di persone in 131'069 aziende.
Sempre in aprile 28 persone hanno esaurito il diritto alle prestazioni dell'assicurazione contro la disoccupazione.