Intervista È un buon momento per acquistare delle azioni?

Di Gil Bieler

23.7.2020

I professionisti del settore devono avere i nervi saldi: alcuni trader in azione alla borsa di San Paolo, in Brasile.
I professionisti del settore devono avere i nervi saldi: alcuni trader in azione alla borsa di San Paolo, in Brasile.
Keystone

La crisi del coronavirus sembra aver lasciato i mercati azionari mondiali quasi indenni. Come si spiega tutto questo? E cosa dovrebbero sapere coloro che intendono lanciarsi adesso nella negoziazione di titoli? Un esperto analizza la situazione.

Signor Boos, l’indice svizzero di riferimento, lo SMI, oscilla attualmente attorno ai 10’300 punti, vale a dire più del suo record dello scorso anno. I mercati azionari sono immuni alla crisi del coronavirus?

Di certo non sono immuni. Nel frattempo lo SMI è comunque diminuito del 30%. In seguito, c’è stato un massiccio movimento contrario indotto per lo più dalle liquidità, dal momento che sia i governi che le grandi banche centrali hanno avviato consistenti programmi di aiuto. Un altro fattore, spesso citato come motore, è quello che viene chiamato trader Robinhood.

A proposito di Dominik Boos

Dominik Boos è economista e professore presso l’Institut Wealth & Asset Management dell’Alta scuola zurighese di scienze applicate (ZHAW).

Cosa si intende esattamente?

La piattaforma statunitense Robinhood attira attualmente molto denaro proveniente da piccoli investitori, incoraggiandoli a fare del trading veloce e rischioso. Circola una teoria secondo la quale molte persone avrebbero scoperto il brivido del «gioco» in telelavoro e che ciò abbia generato un afflusso ancora più importante di liquidità nei mercati. Tuttavia, è difficile stimare l’ampiezza di questo fenomeno.

Cosa ci dicono i buoni risultati dei titoli dello SMI sull’economia reale?

In realtà è difficile fondare questo movimento contrario sull’economia reale. Tuttavia quest’ultima dipende per metà dal campo della psicologia, almeno secondo l'ex cancelliere tedesco Ludwig Erhard. E i fattori psicologici positivi sono sempre molto presenti sui mercati azionari dopo un decennio di crescita. Perfino al punto più basso di metà marzo, lo SMI era al livello del 2017 o 2018. Di conseguenza, l’atmosfera non è mai diventata negativa per molti investitori. Con la ripresa, si è ben presto tornati ad uno stato di euforia.

I numeri elevati sono fuorvianti?

È sempre difficile fare previsioni. C’è ancora molta liquidità sul mercato, fattore che potrebbe continuare ad alimentare il mercato rialzista. Soprattutto in caso di belle sorprese durante la prossima stagione nei profitti negli Stati Uniti. Tuttavia, delle delusioni potrebbero anche spezzare l'euforia, provocando gravi contraccolpi.

E in Svizzera?

La borsa svizzera rappresenta un caso particolare, poiché composta per metà da Novartis e per metà da Roche. Questi gruppi farmaceutici possono perfino trarre beneficio in una certa misura dalla pandemia di coronavirus, anche se non figurano in cima alla lista nella corsa mondiale al vaccino. Ma naturalmente, ci sono grandi speranze.

Per un dilettante, si tratta di un buon contesto per intraprendere la negoziazione di titoli o sarebbe troppo rischioso?

Le azioni rappresentano sempre un commercio rischioso, bisogna ovviamente esserne coscienti. Non è raccomandabile in questo momento sviluppare una mentalità da giocatori come quella dei trader Robinhood. Ma è chiaro che, sul lungo termine, le azioni fanno parte di un portafoglio di investimenti. Se bisogna cominciare adesso? La tempistica sarebbe peggiore che 10 anni fa. Pertanto, se non avessi ritenuto necessario farlo nel corso degli ultimi dieci anni, non mi costituirei un portafoglio da un giorno all'altro sull'euforia del momento.

In quali settori o titoli si possono riporre le proprie speranze?

Glossario

Con un EFT (Exchange Traded Fund), gli investitori acquistano una quota di un indice azionario come lo SMI, il Dow Jones o il DAX. Gli ETF cercano di riprodurre il più fedelmente possibile le prestazioni di un indice. Se quest'ultimo aumenta, il valore dell'ETF fa altrettanto. Se l'indice diminuisce, l'ETF perde valore. (Fonte: VZ Vermögenszentrum)

È sempre consigliabile possedere un portafoglio molto diversificato che comprenda titoli provenienti dal più gran numero possibile di settori. In quanto piccolo investitore, io eviterei quindi di investire in titoli o settori unici, ma piuttosto in fondi indicizzati passivi – per esempio un ETF su di un indice mondiale o lo SMI.

In che situazione finanziaria bisogna trovarsi per intraprendere la negoziazione di titoli?

Nel mercato delle azioni, bisogna investire denaro che si accantonerà per lunghissimo tempo, di cui quindi non si avrà bisogno per cinque o addirittura 10 anni. In generale, un portafoglio deve essere molto diversificato e comprendere sia azioni che obbligazioni a reddito fisso. Negli Stati Uniti si raccomanda spesso una quota di azioni del 60%, mentre in Europa le persone sono un po' più conservatrici, una quota del 50% è già giudicata piuttosto aggressiva. Tuttavia, questa è solo una linea guida; la quota di azioni e la politica di investimento devono sempre essere adeguate alla tolleranza al rischio di ciascuno.

Vi sono dei segnali d'allarme che indicano che bisogna vendere assolutamente le proprie azioni?

È estremamente difficile prevedere il comportamento del mercato azionario. Ma se guardiamo i mercati oggi, alcuni semafori sono già in rosso: la valutazione dei titoli dei gruppi del settore tecnologico negli Stati Uniti - penso a Tesla o ad Amazon - è già molto ambiziosa.

Le attuali quotazioni di borsa possono essere consultate anche su Bluewin.

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