Congiuntura Economia svizzera colpita dalla guerra in Ucraina

ev

8.6.2022 - 12:23

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), rivede al ribasso le stime sulla crescita economica in Svizzera (foto simbolica)
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), rivede al ribasso le stime sulla crescita economica in Svizzera (foto simbolica)
Keystone

In considerazione dell'impatto della guerra in Ucraina, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), rivede al ribasso le stime sulla crescita economica in Svizzera.

L'organizzazione con sede a Parigi prevede ancora un aumento del prodotto interno lordo (PIL) del 2,5% nell'anno in corso, contro un più 3,0% ipotizzato in precedenza.

Anche per il 2023 l'OCSE è più cauta, nelle sue prospettive economiche di giugno pubblicate oggi: per il prossimo anno prevede un rallentamento della crescita economica all'1,3% dal precedente 1,8%.

L'aumento dei prezzi dell'energia e le difficoltà di approvvigionamento rallentano la crescita in Svizzera e spingono l'inflazione ben al di sopra dell'obiettivo di stabilità della Banca nazionale svizzera (BNS) del 2%, scrive l'OCSE.

Si prevede che l'inflazione si attesterà al 2,5% quest'anno e rallenterà all'1,8% l'anno prossimo. Tuttavia, se i problemi nelle catene di approvvigionamento globali persistono più a lungo, l'inflazione potrebbe aumentare più nettamente e l'attività economica potrebbe diminuire maggiormente.

Dopo che il PIL reale nel terzo trimestre 2021 è tornato al di sopra dei livelli pre-crisi coronavirus, da allora la crescita non è continuata allo stesso ritmo, osserva l'OCSE.

La guerra in Ucraina porta a un indebolimento della domanda, che frenerà la crescita delle esportazioni e degli investimenti, avvertono gli economisti. Ma il mercato interno dovrebbe resistere, poiché «i consumi saranno sostenuti dal continuo miglioramento della situazione del mercato del lavoro e dal calo dell'elevato tasso di risparmio».

La Svizzera ha solo legami economici limitati con la Russia e l'Ucraina, osserva l'OCSE. Tuttavia, l'economia ha risentito dell'indebolimento dell'economia globale e dell'aumento dell'incertezza, che ha portato a un apprezzamento del franco.

Politica monetaria adeguata

Nel complesso, l'OCSE ritiene che la politica monetaria in Svizzera sia adeguata: le aspettative di inflazione a lungo termine non sono aumentate. Inoltre, il franco svizzero è sostenuto dagli afflussi derivanti dal suo status di «porto sicuro».

Tuttavia, la BNS dovrebbe «monitorare attentamente» le prospettive di inflazione e, se necessario, avviare una normalizzazione dei tassi di interesse.

ev