Svizzera Il presidente di Elcom: «Interruzioni di corrente sono improbabili»

hm, ats

23.11.2022 - 21:02

Si allontana in Svizzera lo spettro di una carenza di elettricità e di possibili interruzioni di corrente, come si temeva in estate: questi scenari sono diventati meno probabili, afferma il presidente della Commissione federale dell'energia elettrica (Elcom) Werner Luginbühl, che non decreta però il cessato allarme.

Werner Luginbuehl durante una conferenza stampa del 19 ottobre.
Werner Luginbuehl durante una conferenza stampa del 19 ottobre.
KEYSTONE/Peter Schneider

Keystone-SDA, hm, ats

«C'è effettivamente un certo allentamento della tensione», afferma il dirigente dell'autorità di regolazione statale del settore, intervistato dall'agenzia di stampa finanziaria Awp. «Possiamo affrontare l'inverno un po' più tranquilli».

Le interruzioni di corrente sono diventate «piuttosto improbabili», ma non possono essere escluse. Sono ipotizzabili scenari in cui «le cose potrebbero ancora diventare difficili».

C'è ancora una guerra in corso in Europa, fa notare Luginbühl, che ha fra l'altro terminato il servizio militare con il grado di capitano. «E quest'anno abbiamo imparato che possono accadere cose che prima non potevamo immaginare».

È importante continuare a risparmiare

Secondo il 64enne – che prima di accasarsi presso Elcom ha avuto anche trascorsi (dal 2007 al 2019) quale consigliere agli stati bernese dell'allora Partito borghese democratico (PBD) – è quindi certamente ancora consigliabile risparmiare elettricità. «Tutto ciò che non viene consumato e rimane nei bacini idroelettrici sarà disponibile nel caso in cui emerga un problema verso la fine dell'inverno».

Non è fra l'altro da escludere l'eventualità di una stagione molto rigida o di attacchi alle infrastrutture del gas in Europa.

E nell'inverno dell'anno prossimo?

Ci sono anche elementi imponderabili in vista del successivo inverno, quello del 2023/24. Oggi non è certo che gli impianti di stoccaggio di gas europei potranno essere riempiti la prossima estate, come avvenuto nel 2022. «L'anno prossimo l'Europa probabilmente non riceverà più gas russo e resta da vedere fino a che punto questo potrà essere sostituito».

Anche le centrali nucleari francesi rimangono un fattore di rischio: alla luce dei danni da corrosione scoperti in alcuni impianti, permangono incertezze. Uno dei motivi per cui la situazione si è allentata, tuttavia, è il fatto che i francesi abbiano annunciato che quest'inverno riconnetteranno alla rete una parte consistente delle loro centrali nucleari, osserva l'ex politico nato a Krattigen (BE), sul lago di Thun.

Problema energetico anche prima della guerra

Rimane anche il problema fondamentale energetico. Prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia e della conseguente crisi, il Consiglio federale aveva già avvertito che ci sarebbe potuta essere una carenza di energia entro tre anni.

Elcom ribadisce quindi con forza la richiesta di costruire in Svizzera capacità aggiuntive di 1000 megawatt entro il 2025/26, al fine di poter superare eventuali momenti di penuria.

L'autorità di regolamentazione si affida principalmente al gas. Allo stesso tempo, però se gli impianti fotovoltaici ad alta quota dovessero essere effettivamente costruiti e messi in funzione si renderebbe necessario meno gas. L'espansione della capacità in Svizzera è urgente: la Confederazione dipende ancora troppo dalle importazioni dall'estero per l'approvvigionamento elettrico, conclude Luginbühl.