Banche Ermotti dubita che UBS possa essere rilevata

ATS

23.10.2020 - 14:52

Sergio Ermotti
Sergio Ermotti
Source: KEYSTONE/CHRISTIAN BEUTLER

Sergio Ermotti, CEO uscente di UBS, dubita che la banca possa essere rilevata da una concorrente, anche se l'istituto ha una capitalizzazione di mercato relativamente bassa. Un'acquisizione «non è impossibile», afferma, ma «non è così semplice».

«Da un lato, bisogna tenere conto delle normative e dei requisiti legali dei diversi paesi», spiega Ermotti in un'intervista pubblicata oggi dalla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). D'altro canto, la «svizzeritudine» rappresenta un vantaggio competitivo, e lo sanno anche i concorrenti stranieri, aggiunge il CEO di UBS, che lascerà l'incarico la settimana prossima.

«Ma naturalmente non si può escludere nulla», prosegue. In definitiva, però, non sono molte le banche che hanno la forza finanziaria per rilevare un istituto come UBS. «Abbiamo un ottimo rating» rispetto ad altri.

Secondo Ermotti, anche il tentativo di dividere la grande banca e di acquistarne parti sarebbe «molto più pericoloso» di un'acquisizione pura e semplice. La possibilità che rimangano solo le imprese svizzere e che le altre vadano perse sarebbe «molto più pericolosa» per la piazza finanziaria.

Ermotti non commenta le voci di una possibile fusione con la concorrente Credit Suisse o con la più grande banca tedesca, Deutsche Bank. «Il fatto è che UBS può esistere da sola», rileva. Ma il consiglio di amministrazione e il management devono costantemente considerare scenari su come la loro azienda potrebbe svilupparsi e immaginare la sua posizione nel caso in cui i concorrenti unissero le forze. «Tutti lo fanno, noi compresi». Acquisizioni e fusioni si verificano in tutti i settori dell'economia, quindi perché dovrebbe essere diverso in quello bancario, si chiede.

In generale, è chiaro che il sistema bancario europeo soffre di una notevole sovraccapacità ed è troppo frammentato. Accanto al principio «too big to fail» (troppo grande per fallire), possiamo evocare anche il «too small to compete» (troppo piccolo per competere) e «too small to survive» (troppo piccolo per sopravvivere), aggiunge Ermotti.

I regolatori dovrebbero essersene già resi conto, «qualcosa sta per succedere», continua colui che guida UBS dal 2011. Alla domanda se tra dieci anni la Svizzera avrà ancora due grandi banche, Ermotti ritiene che «le possibilità siano buone». «Ma per farlo, la piazza finanziaria elvetica deve rimanere competitiva».

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