ImmobiliareCina, il colosso Evergrande crolla in Borsa, il fondatore è agli arresti domiciliari
SDA
27.9.2023 - 18:29
La Cina ha messo Hui Ka Yan, il miliardario cantonese fondatore di Evergrande, «sotto il diretto controllo della polizia»,«in stato di sorveglianza domiciliare». Cola a picco la Borsa di Hong Kong. Si apre una crisi nel settore immobiliare cinese?
Keystone-SDA
27.09.2023, 18:29
SDA
E mentre aumentano i timori sulla sorte del gruppo di Shenzhen, a rischio sopravvivenza, la notizia ha nell'immediato inferto un altro scossone ai titoli dello sviluppatore immobiliare più indebitato al mondo, alla Borsa di Hong Kong: -18,99% a 0,32 dollari di HK, vicino ai minimi storici di 0,27. La penny stock ha dimezzato il suo valore in appena tre sedute.
Hui, 65 anni e il cui nome in mandarino è Xu Jiayin, è stato portato via dagli agenti agli inizi di settembre ed «è monitorato in un luogo designato», ha riferito Bloomberg, citando fonti a conoscenza del dossier: una sorta di limbo che non comporta l'arresto o l'imputazione specifica di reati.
Il ministro cinese: «Non so nulla»
Anche il quotidiano cinese filogovernativo «Guancha» ha riferito che «fonti ben informate» hanno confermato la vicenda: Hui è stato messo sotto il controllo dalle autorità «alcuni giorni fa» a Pechino.
Il portavoce del ministero degli esteri cinese Wang Wenbin, invece, ha detto di «non essere a conoscenza della situazione» rispondendo alle domande sul tema fatte nel briefing quotidiano.
È crisi nel settore immobiliare cinese?
Evergrande ha debiti per quasi 330 miliardi di dollari, in base ai dati diffusi dal gruppo sulla situazione finanziaria a fine giugno, contribuendo ad aggravare la crisi del settore immobiliare del paese e con i timori di una ricaduta globale.
Yao Yang, stimato economista della Peking University, ha negato che si possa parlare di «crisi del settore immobiliare» in Cina.
In un incontro con i media presso la sede centrale del network statale Cctv a Pechino ha parlato di «aggiustamento» del settore, assicurando che la situazione di stabilizzerà grazie alle misure adottate dal governo centrale, tra cui l'allentamento delle regole sui mutui anche sulle seconde (o addirittura terze) case in una ventina di città di prima fascia.
Settore messo sotto sorveglianza dal presidente Xi
Domenica sera, tuttavia, Evergrande aveva dichiarato di non essere in grado di emettere nuovi bond poiché la sua principale controllata domestica, Hengda Real Estate, è sotto indagine da parte delle autorità cinesi di regolamentazione.
Un duro colpo comunicato due giorni dopo che la società aveva dichiarato che gli incontri, attesi in settimana su un piano di ristrutturazione, sarebbero slittati a ottobre per un suo necessario adeguamento alla «situazione oggettiva e alla richiesta dei creditori».
Il settore immobiliare cinese, capace in passato di contare fino a un 30% della composizione del PIL, è in fase di brusca correzione dopo che il presidente Xi Jinping ha spinto per un suo ridimensionamento di fronte a un debito esplosivo del settore.
Dal 2020 le autorità hanno gradualmente ristretto l'accesso al credito per gli sviluppatori, e ne è seguita un'ondata di default, tra cui quello di Evergrande a fine 2021.
Hui, intanto, un tempo l'uomo più ricco della Cina con la passione sfrenata per il lusso e gli yacht, vanta asset per 1,8 miliardi di dollari, secondo le ultime stime del Bloomberg Billionaires Index: un tracollo dai 42 miliardi di massimo storico del 2017.