Commercio estero Export elvetico torna a livelli pre-crisi

hm, ats

22.4.2021 - 10:04

Si torna a lavorare a pieno regime nei porti svizzeri.
Si torna a lavorare a pieno regime nei porti svizzeri.
Keystone

Il commercio estero svizzero si conferma in ripresa: nel primo trimestre dell'anno sono state esportate merci per 58,1 miliardi di franchi, il 4,8% in più dei 90 giorni precedenti. L'export è così tornato a superare i livelli precedenti alla crisi pandemica.

Keystone-SDA, hm, ats

Stando ai dati diffusi oggi dall'Amministrazione federale delle dogane sono per contro salite meno (+1,7%) le importazioni, attestatesi a 46,8 miliardi. Lo scarto fra i due dati fa sì che la bilancia commerciale si sia chiusa con un'eccedenza di 11,3 miliardi. Le variazioni sono da intendere destagionalizzate e in termini nominali: corrette in base all'evoluzione dei prezzi, in termini reali i rispettivi aumenti sono del +4,9% e del +1,9%.

Tutti e quattro i principali comparti delle esportazioni sono in crescita e hanno ritrovato i livelli pre-crisi: si tratta – in ordine di importanza – del ramo chimico-farmaceutico (+5,1% nominale a 29,8 miliardi), del segmento delle macchine e dell'elettronica (+5,8% a 7,7 miliardi), dell'orologeria (+6,0% a 5,3 miliardi) e del settore degli strumenti di precisione (+0,9% a 4,6 miliardi).

A livello regionale, l'Europa segna +4,6% (a 32,6 miliardi), l'Asia +2,6% (a 4,3 miliardi) e l'America del nord +18,5% (a 12,0 miliardi). Per quanto concerne i singoli paesi vanno evidenziati i dati di Germania (+7,5% a 10,8 miliardi), Stati Uniti (+21,6% a 11,1 miliardi), Cina (+9,4% a 4,3 miliardi, nuovo record), Italia (+1,1% a 3,5 miliardi) e Francia (+10,4% a 3,2 miliardi), che sono i cinque principali sbocchi del made in Switzerland.

Al capitolo importazioni può essere sottolineato il dinamismo del segmento macchine ed elettronica (+7,7% a 8,1 miliardi), mentre arretrano il comparto dei veicoli (-13,4% a 4,5 miliardi) e il ramo chimico e farmaceutico (-1,0% a 12,6 miliardi), che è quello più importante. Nell'ottica regionale gli acquisti in Europa (+1,2% a 33,2 miliardi) e Asia (+2,2% a 9,8 miliardi) sono aumentati, mentre sono scesi quelli in Nordamerica (-2,8% a 2,3 miliardi).

Scendendo nei dettagli dei singoli mesi, va sottolineato come marzo (+5,4%) abbia permesso all'export di tornare sul cammino della crescita, dopo la battuta d'arresto di febbraio (-1,1%) seguita al buon esordio di gennaio (+6,6%). L'anno sta quindi cominciando in modo positivo per chi è attivo nel commercio estero: nel 2020 gli operatori avevano dovuto subire un'importante battuta d'arresto, con l'import annuale sceso dell'11% e le esportazioni del 7% sulla scia della crisi del coronavirus.